
Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Lui l’aveva detto, ma forse non si era dato retta abbastanza. La Roma è forte, la Roma è in buon momento, la Roma va sorvegliata attentamente. Invece che a sorvegliarla ha provato a terrorizzarla con uno schieramento offensivo. Antonio Conte esce abbattuto dall’Olimpico, non dalla Champions League ma adesso deve stare più attento il Chelsea dei giallorossi. «Alziamo le zolle. Guadagniamoci la pagnotta». Dice cose di questo genere, Conte, e allora sì che lo si riconosce. Non è deluso, è soprattutto pacatamente furibondo. Con l’universo, con se stesso e con i giocatori, in ordine crescente. «La Roma aveva molta fame. Noi poca. Loro hanno meritato di vincere. Noi avremmo dovuto disputare un secondo tempo tutto diverso. Nel primo siamo stati sfortunati: potevamo passare subito in vantaggio e secondi dopo abbiamo incassato il gol su contropiede. Abbiamo sbagliato gol facili. Poi basta. Non abbiamo avuto la voglia di stupire».
SCAVARE – Il Qarabag ha in parte salvato la serata a Conte. Che ovviamente se ne disinteressa. «Perdere è perdere e basta. Due episodi ci hanno inchiodati all’inizio, ma in seguito è accaduto che la Roma lottava su ogni palla, mostrava di volerci battere. E così è stato. C’è poco altro da dire». C’è ancora molto, in realtà. «Il risultato del primo tempo è stato ingiusto, nella seconda metà della gara siamo mancati in tutto. E adesso non so come andremo domenica contro il Manchester United. Dovremo avere la forza di capire che cosa è accaduto contro la Roma, dirottare la rabbia nella direzione giusta. Mettere a posto quello che è andato storto. Se non riusciamo a capire rapidamente in che direzione andare, allora questa stagione diventerà davvero molto molto difficile. E non è possibile, non concepisco che noi non si sia in grado di lottare per qualcosa di importante».
ALTI E BASSI – Scavare a fondo dentro di sé, questo chiede Conte alla sua squadra. Che non sembra gli stia sfuggendo di mano. Sembra semplicemente liquefatta. «Alti e bassi. Abbiamo avuto tanti problemi all’inizio della stagione, ne arrivano di nuovi, ma dobbiamo ugualmente trovare continuità. Ci manca quella». Tutto giusto, ma alla fine l’allenatore è lui. «Cerco le soluzioni migliori per evitare prestazioni come questa. Ma i giocatori devono metterci la forza di volontà. Noi siamo il Chelsea, certo, ma non incutiamo paura agli avversari solo con il nome. Su e giù, su e giù, così si resta sempre allo stesso punto. Lo scorso anno vincendo il titolo abbiamo realizzato un miracolo. Quest’anno, comportandoci così, non ci riserverà nessuna magia». E lui senza magia non sa vivere.
