Claudio e Carletto, il derby dei veterani

Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Due icone, due istituzioni. Due autentici signori del calcio. Claudio Ranieri e Carlo Ancelotti rappresentano un pezzo di storia del futbol made in Italy. Due tra gli allenatori nostrani ad aver militato e raccolto di più all’estero. Uomini di mondo, viaggiatori, scopritori, ottimisti e positivi per natura. Calmi e riflessivi. Chiamati in tarda età a due impegni sulla carta difficili, ma per loro non c’è sfida che sia impossibile. E non esiste motivo per non provarci sempre. Claudio deve rimettere in sesto una Roma malconcia, Carletto vuol rendere vincente un Napoli che da anni tenta di compiere l’ultimo benedetto salto di qualità.

Domenica, ore 15. L’Olimpico li riaccoglierà. E sarà come tornare indietro nel tempo. Ranieri è il tecnico più anziano della Serie A con i suoi 67 anni, davanti ad Aurelio Andreazzoli (65) e Cesare Prandelli (61 e mezzo). In questa classifica Ancelotti è sesto (59 anni e mezzo) alle spalle anche di Gasperini (61) e Spalletti (60 appena compiuti). Claudio, tra gli attuali mister del campionato, è anche colui che ha debuttato per primo nella massima categoria, nell’ormai lontano 1990, alla guida del Cagliari. Poi, in ordine cronologico, è toccato a Prandelli (nel 1994 con l’Atalanta) e quindi a Carlo Ancelotti, che dopo l’ottimo esordio in Serie B nel 1995-96 alla guida della Reggiana (4° posto e promozione ottenuta), approdò al Parma nel 1996-97 raccogliendo subito un eccellente 2° posto in classifica alle spalle della Juventus scudettata. Il primato del coach di Reggiolo riguarda i trofei vinti in carriera: 19. Nessuno come lui in A. Secondo è Massimiliano Allegri con 12 (il 13° è ormai solo una formalità…) che precede Luciano Spalletti (7). Ranieri è quarto con 5. Mazzarri, Tudor e Simone Inzaghi si spartiscono una coppa a testa. I restanti 13 allenatori non contano successi, escludendo ovviamente tornei giovanili e promozioni da campionati minori.

Il confronto Ancelotti-Ranieri propone spunti interessanti. Carletto ha vinto di più, ma va detto che il 5° ed ultimo trofeo alzato da Claudio resta unico e ineguagliabile per valore oggettivo. Parliamo evidentemente della Premier League conquistata tre anni fa alla guida del Leicester: un’impresa incredibile, la più bella e clamorosa della storia del calcio moderno. Ancelotti, dal canto suo, ha trionfato praticamente ovunque. E 3 Champions League in bacheca (è il manager della storia che ne ha vinte di più al pari di Bob Paisley e Zinedine Zidane) fanno tutta la differenza del mondo: le prime due con il Milan, la terza (anzi, la Decima) col Real Madrid. Già, ma Ranieri può portare in dote un’altra statistica sorprendentemente favorevole. Negli scontri diretti con Ancelotti, infatti, il tecnico di Testaccio non ha mai perso, rimediando 3 vittorie e 3 pareggi. I primi confronti risalgono al 1996-97, con i due mister impegnati sulle panchine di Fiorentina e Parma (0-0 al Tardini, 1-0 per la Viola ranieriana al Franchi). Poi altre 4 sfide tra il 2007 e il 2009, con l’Ancelotti milanista sconfitto dal Ranieri juventino due volte in terra torinese. Doppio segno X invece a San Siro. Domenica torna il derby dei veterani giramondo. Chi la spunterà?

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