Ciclone Petrachi

Nella conferenza stampa di presentazione di Ibanez, Perez e Villar il vero protagonista è stato Petrachi. Il ds della Roma con un monologo di quattordici minuti ha voluto far chiarezza su alcune situazioni e ha allontanato diverse critiche. «Voglio parlare perché ultimamente si dicono delle cazzate e se non fermi l’emorragia le cose passano per vere. Ho detto subito che questo era l’anno zero, sono stato chiamato dal club per provare a recuperare gli errori degli anni precedenti. Mi sono calato con entusiasmo nella parte e in 6 mesi penso di aver fatto una gran mole di lavoro. La Roma ha fatto una vera e propria rivoluzione e non compra un giocatore da 70, con quei soldi ne prende 7. Non amo le calunnie di alcuni media, la mia schiena è sempre dritta forse vi dà fastidio perché non rispondo al telefono. Attaccatemi anche, cercherò di non essere spappolato, ma di certo metterò il massimo dell’impegno fino alla fine perché la Roma la sento mia anche se volete la mia testa sul patibolo. Fino a 20 giorni fa si decantava una Roma importante, che giocava il miglior calcio d’Italia. Sono sempre stato abituato alle difficoltà, ma non alle calunnie. Si è detto che Dzeko mi abbia bacchettato perché voleva più qualità, che è la prima cazzata. Come i problemi con Fonseca. Poi si è detto anche che sono stato convocato per essere messo alla prova dalla nuova società e invece ho solo presentato i possibili piani futuri”. Lo riporta Il Tempo.

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