Il difensore giallorosso, Leandro Castan, oggi sarà ospite della trasmissione #Slideshow in onda su RomaTv alle ore 19.00. Queste le sue parole:
CON LA FAMIGLIA – Emozionante, lì è dove tutto è iniziato. Guardavo mio papà giocare e lì è iniziato il mio sogno di poter diventare calciatore. Ringrazio Dio e loro che hanno sempre lottato per questo sogno.
AL GREMIO – E’ stato un momento bello per la carriera. Questa è la squadra che mi ha portato in Brasile nuvoamente, ho un rapporto molto carino con la città perché è dove ho conosciuto mia moglie ed è iniziata un’altra vita per me.
COPA LIBERTADORES – ‘E’ una delle gioie più belle della mia vita, era un sogno giocare nel Corinthians e il sogno è diventato realtà. Ho fatto molto bene lì, uno dei momenti più felici della mia vita
CON BALDINI – Anche questo è stato un sogno, nel venire in Europa a giocare. Baldini parlava con me, Sabatini anche per convincermi tutti i giorni: li ringrazio, anche il presidente, per essersi fidati di me. Hanno realizzato il sogno di farmi giocare in Europa con una squadra come la Roma
SABATINI – E’ uno a cui voglio molto bene. E’ quello che mi ha portato a Roma, in Europa e anche in questi momenti difficili mi è stato molto vicino. E’ uno che ha cambiato la mia vita, a febbraio mandarono una persona in Brasile per parlare con me e io iniziai a parlare con il direttore al telefono per sentirmi direttamente: siamo stati in trattativa 3-4 mesi, io ero in scadenza e volevo andare alla ROma. Ha fatto di tutto per portarmi, si fidava di me e io ho visto in lui che davvero mi volevano: questo mi ha dato molta fiducia.
PALLOTTA – E’ uno che fa di tutto per lasciarci tranquilli e felici. Non ci manca niente: è un altro a cui voglio molto bene, è una bravissima persona e sta facendo di tutto per rendere questa squadra una delle più grandi del mondo. E’ cambiato molto in tre anni, lui è il responsabile principale di questi cambiamenti.
ZEMAN – Non avevo un rapporto con lui, ero appena arrivato e non parlavo italiano e non capivo molto di ciò che diceva. L’ho sempre rispettato, io sono stato educato nel rispettare i miei allenatori e compagni: mi dispiace perché non abbiamo fatto bene.
MARQUINHO E LUCCA – Marquinho è stato uno di quelli che mi ha aiutato di più. E’ un campione, un esempio: sempre lo guardavo in allenamento. Lucca è giovane e tifo per la sua carriera: sono bei ricordi, sono miei amici a cui voglio molto bene. Sono arrivato a Roma già ad inizio stagione, ma io già mi allenavo e a dicembre ero molto stanco: il ritiro di Zeman era molto fisico. In Brasile facevamo più lavoro muscolare per non avere tanti infortuni, lì c’era molta corsa che non mi ha tanto aiutato. Ero diventato magro, perdendo tutto quello che avevo costruito al Corinthians
MARQUINHOS E DODO’ – Marquinhos è un top player, già si vedeva. Dodò è il mio fratello più piccolo, è uno che porto sempre con me: quando viene a Roma mi chiama, quando vado io a Milano lo chiamo io. E’ mio fratello, sono con lui sempre e può contare sempre su di me.
IL PRIMO GOL IN GIALLOROSSO – Questo è stato il primo gol, confuso: un bel ricordo il primo con la maglia della Roma in una partita difficile, contro la Fiorentina. Questo inizio di campionato è stato difficile per me col sogno di giocare in Europa.
26 MAGGIO – La finale di Coppa Italia è stata forse il momento più brutto della mia carriera. Volevo vincere tanto questa coppa ma è stata forse la mia peggior partita giocata. Mi dispiace tanto, è stata dura da digerire: penso che dopo questa sconfitta sia iniziata una nuova era. La ricordo perché so che ci sarà una rivincita.
GARCIA – Difficile dire qualcosa di lui, ha cambiato tutto anche per me. Quando è arrivato, dopo il primo anno con Zeman, avevo mancanza nel tornare in Brasile perché volevo tornare in nazionale. Devo ringraziarlo per avermi convinto a restare, mi ha fatto diventare grande qui a Roma e mi ha dato fiducia nel fare bene e tornare ai miei livelli. In questo momento difficile mi è stato molto vicino e lo ringrazierò per tutta la mia vita.
DERBY DI BALZARETTI – Un gol importante, Federico è un fenomeno: ha tanta voglia, tanta grinta e tutto quello che sta passando. E’ un esempio per me, se diventerò il 50% di quanto è lui grintoso, sarò felice.
CASTAN IN GINOCCHIO – Credo che Dio sia sempre accanto a me, dopo le partite lo ringrazio. E’ una foto molto bella, ringrazio Dio in ogni momento della mia vita.
SALVATAGGIO AD UDINE – Un bel salvataggio. E’ stata una cosa pazzesca, sapevamo che per fare gol noi era difficile. Benatia è diventato un mio amico, noi due avevamo una forza che non so spiegare. Prima del campionato tutti i giornali dicevano che non potevamo giocare insieme: parlando insieme ci siamo detti di dimostrare che chi lo diceva non capiva niente. Ci guardavamo prima della partita e sapevamo che era dura farci gol, per segnare ci dovevano ammazzare.
BRASILE – Sembra una cosa facile ma da dove sono arrivato, indossare questa maglia, è stato molto complicato: stare vicino a certi campioni è la determinazione di un sogno. Voglio tornarci. So che posso realizzare tante cose e sono sicuro che anche questo sarà una cosa per motivarmi ancora di più.

