Burdisso è sicuro: “Nandez può essere utile alla Roma. De Rossi? L’ho scelto perché avrebbe organizzato il gioco del Boca”

Nicolas Burdisso ha parlato ai microfoni di tuttomercatoweb.com. L’ex difensore della Roma si è soffermato anche su Nahitan Nandez, centrocampista del Cagliari accostato al club giallorosso, alla ricerca di un rinforzo nella zona mediana. Per lasciarlo partire, tuttavia, il club rossoblù vede di buon occhio solamente il pagamento di 36 milioni previsti dalla clausola. Di seguito le sue parole.

Sul rendimento del centrocampista argentino…

Non avevo dubbi potesse fare così bene. Quello che mi sta sorprendendo, è la sua capacità di poter fare bene in tantissimi ruoli.

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Lui sogna il suo futuro in una big. In quale lo vedrebbe meglio?

Per l’Inter di Conte sarebbe perfetto, ha la stessa grinta del suo allenatore. Anche a Roma e Napoli potrebbe essere molto utile, ma per l’intensità che mette in campo in ogni partita, secondo me, andrebbe benissimo anche in Premier.

Sarà per sempre il direttore sportivo che ha portato De Rossi al Boca Juniors…

Per me è stata una bella mossa, soprattutto a livello di entusiasmo e per quello che ha generato un campione come lui in Argentina. Ma oltre a Daniele, ho avuto la possibilità di portare altri calciatori importanti, come Salvio dal Benfica e Lisandro Lopez dal Genoa. E anche una buona nidiata di giovani che ancora oggi stanno facendo bene.

Perché puntò su De Rossi?

Il Boca Juniors era una squadra ben costruita ma in Argentina non c’è l’organizzazione di gioco che c’è in Italia. Servono giocatori formati, che possono portare quell’organizzazione. E Daniele era perfetto.

Coronò in quel modo anche il sogno di De Rossi di chiudere la carriera con la maglia del Boca…

Proprio così. Daniele è stato un grande giocatore e scommetto anche sulla sua carriera da allenatore. Sarà lui a decidere quando, come e dove. Deve solo aspettare, ma sono sicuro che le nostre strade si incroceranno di nuovo.

Si sarebbero potute incrociare già questa estate alla Roma?

E’ vero, fui contattato da Pallotta prima della cessione del club per diventare il nuovo direttore sportivo. Ho avuto diversi colloqui, ma poi alla fine nulla di concreto e io non andai oltre. Anche perché c’era ancora un direttore sportivo che conosco bene e rispetto, ovvero Petrachi.

In Italia ha giocato all’Inter, alla Roma, al Genoa e al Torino. Dove le piacerebbe fare il ds?

In tutti e quattro, sinceramente. Per raccogliere i frutti che non ho raccolto da giocatore.

Ovvero?

Mi piacerebbe andare all’Inter per vincere quella Champions che non ho vinto, alla Roma per vincere lo Scudetto, al Genoa per riportarlo in Europa League e al Torino per ridargli quella dignità, quello spirito Toro, che negli ultimi anni sembra aver smarrito. Da direttore sportivo, mi piacerebbe ottenere in questi club i risultati che non ha ottenuto da calciatore.

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