Conti: “Totti è la Roma. Liedholm è stata la mia vita calcistica. De Rossi? Gli voglio un bene matto”

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Bruno Conti compie 60 anni. Nel giorno del suo compleanno è stato intervistato da Sky Sport, queste le sue dichiarazioni:

Oggi sono 60…
60 anni, ma sono contento e orgoglioso, anche non allenandomi il fisico regge (ride, ndr).

Hai ricevuto tanti messaggi di auguri da tutto il Mondo…
Piano piano risponderò a tutti, li ringrazio. La mia più grande soddisfazione è stato riceverli dalle persone con le quali ho avuto incomprensioni. Continuo a fare il mio lavoro con grande professionalità.

Responsabile settore giovanile della Roma. Qual è il consiglio che dai ai ragazzi?
Ho a che fare con più di 200 famiglie e ragazzi. L’importante è far capire che il calcio è uno sport e prima viene la scuola, poi il calcio. Nella vita per arrivare ci vuole tanto, ma per smettere ci vuole poco.

I Consigli di Bearzot?
Mi parli di persone che al di là della professionalità sono stati grandi personaggi. Mi ha sempre stimato e dato consigli importanti. Prima del Mondiale ero infortunato, mi è venuto vicino e detto: ‘Bruno tranquillo il posto è tuo’.

Pertini?
Vedere un personaggio di grande umiltà, incoraggiarci, ci ha portato avanti fino alla fine. È la dimostrazione di quel gruppo che poi ha vinto il Mondiale. Sul mio status Facebookho la foto di Pertini questo fa capire cosa ha rappresentato per me.

Paolo Rossi?
Inutile parlare di lui come calciatore. Ha ricevuto tutti i premi, ma in quel Mondiale ha fatto 10 metri, chi si è fatto il mazzo sono stato gli altri (ride, ndr)”.

Il soprannome Marazico?
Me lo hanno dato i miei amici di Nettuno. Fecero uno striscione con scritto per il Mondo sei Conti per noi Marazico.

Pele e Maradona?
Sentire Pele nominarmi migliore giocatore di quel Mondiale è stata una cosa meravigliosa. Quando fece un’amichevole a Roma coi Cosmos ricordo facemmo la fila per farci una foto con lui. Maradona ogni volta mi diceva vieni a Napoli, lo ricordo con grande affetto.

Niels Liedholm?
È stata la mia vita calcistica, interpretava il calcio a modo suo. Ti faceva divertire. Il mio primo allenamento con la prima squadra, prima dell’esercitazione disse ‘Bruno fai vedere questo esercizio’. Devo tutto a lui perché dopo il secondo anno a Genoa è stato quello che ha lottato per portarmi a Roma.

Totti e De Rossi?
Il rapporto con lui è stupendo, siamo cresciuti insieme.  Feci degli stage estivi per la Roma e in quell’anno sono riuscito a selezionare Daniele, Aquilani e Bovo. Gli voglio un bene matto. Francesco è la Roma. Per la sua grande umiltà e la sua professionalità guai a chi lo tocca.

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