Piove sul bagnato, come da tradizione. La Roma esce sconfitta e ferita. Prima Borini, poi Juan. Due giocatori diversi, per ruolo, età, struttura fisica. Eppure, inguaiati dallo stesso problema: sospetta lesione di secondo grado al flessore della coscia destra per l’attaccante dell’Under 21, «solo» primo grado invece per il brasiliano, colpito alla coscia sinistra. Lunedì, comunque, ecografia per entrambi. L’elenco dei romanisti colpiti da infortuni muscolari ormai è lungo — sette, da Totti in giù —, nasce il dubbio che la preparazione imposta da Luis Enrique sia stata troppo in stile Full Metal Jacket. Fabio Borini se l’era tirata. «Partita pazzesca, potrà succedere di tutto», aveva detto prima del fischio d’inizio. Poveraccio, proprio ora che stava spiccando il volo, rischia di star fuori un paio di mesi. Finalmente arriverà il turno di Marco Borriello? Ieri il centravanti napoletano, rimasto in panchina per tutti i 90 minuti, è uscito dall’Olimpico scuro in volto: ci teneva ad affrontare il «suo» Milan e per qualche giorno ci aveva pure creduto.
Summit Luis Enrique, invece, è uscito dallo stadio molto dopo i suoi giocatori: l’allenatore spagnolo ha rivisto ampi pezzi della partita in compagnia del direttore sportivo Walter Sabatini, sottolineando errori (tanti) e cose buone (pochissime). I due avranno avuto un confronto sereno come a Genova?
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano
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