Boniek contrario alle 5 sostituzioni: “Scelta senza fondamento, in Polonia non la adotteremo”

Nella giornata di oggi, l’IFAB, organo che stabilisce le regole del calcio internazionale, ha dato il via libera all’adozione delle 5 sostituzioni nelle gare di questa stagione. La scelta è legata alla particolare circostanza nella quale le squadre, una volta che il calcio riprenderà l’attività, si troveranno a giocare. Con i campionati bloccati ormai da due mesi, le partite si dovranno svolgere ogni tre giorni, per rispettare la scadenza di fine luglio. C’è però, chi non è d’accordo con questa scelta. Zbigniew Boniek ad esempio, intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha espresso il suo pensiero a riguardo. Di seguito, le dichiarazioni dell’ex giocatore di Juventus e Roma, attualmente presidente della federcalcio polacca:

Noi non la adotteremo nel campionato polacco. Così non è calcio. È una decisione senza alcun fondamento, adottata solo per populismo da chi evidentemente non sa come funziona una partita di calcio, e solo per compiacere le pressioni esterne. È assurdo dire che sia giustificata dai ritmi forsennati. Quali ritmi forsennati? Noi stessi con la Polonia ai Mondiali ’82 giocammo 7 partite in un mese nell’estate spagnola, tante furono sotto il sole, si scendeva in campo ogni tre giorni e c’erano solo due cambi. E stiamo parlando di trenta anni fa, senza tutti i vari progressi contemporanei in termini di preparazione atletica! Da sempre il calcio è giustamente terreno di conquista di chi è meglio preparato, chi corre di di più, di chi è all’altezza fisicamente. Questa decisione in verità sottrae la componente atletica al bello del calcio, ma è una delle parti fondamentali! E poi, anche la dinamica e la logistica sono assurde: si prescrive che le sostituzioni debbano avvenire in un massimo di tre finestre. Bene: cosa succede se si infortunano tre giocatori in tre momenti diversi e si è costretti alla sostituzione? Si perdono allora anche gli altri due cambi. Ma che logica è? E nemmeno ha senso addurre la scusa del caldo: non solo perché, come dicevo prima, per Mondiali ed Europei si gioca esattamente nelle stesse condizioni; ma perché al problema della temperatura si ovvierà già con i cooling break che l’arbitro può decidere a metà dei due tempi. Che senso ha includere tutte queste pause? Speriamo che valga solo per il 2020 e non si facciano venire strane idee…”.

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