Corriere dello Sport (L.Scalia) – Due mesi e diciassette giorni di attesa. Già, a inizio giugno avevamo lasciato Stephan El Shaarawy e Andrea Belotti all’Olimpico, titolari di una Roma che conquistava l’accesso matematico all’Europa League dopo le lacrime di Budapest. Spezia ribaltato e poi l’abbraccio dei tifosi con Mou che gira il campo dicendo «io resto qua». Al debutto nel nuovo campionato, fissato per il 20 agosto, li ritroveremo sempre all’Olimpico, stavolta come coppia offensiva anti Salernitana. El Shaarawy-Belotti, un tandem figlio dell’emergenza. Perché, oltre alla squalifica di Mourinho, la Roma deve fare i conti con quelle di Dybala e Pellegrini, che due mesi e diciassette giorni fa c’erano. L’argentino, tra l’altro, aveva anche segnato su rigore il gol decisivo dopo il terribile infortunio di Abraham. La massima punizione se l’era conquistata El Shaarawy.

E allora non ci sono dubbi per oggi: El Shaarawy e Belotti saranno schierati insieme durante l’amichevole contro il Partizani Tirana, l’ultimo test prima dell’inizio della stagione vera e propria. Una coppia “leggera” che ha bisogno di trovare immediatamente il feeling per tentare di dare fastidio in prospettiva alla difesa della Salernitana, che ha in rosa solo armadi di 1.90 cm o giù di lì. Gente come Pirola, Gyomber, Daniliuc e Lovato. Dove non arrivano i centimetri dovranno arrivare le idee e la fame di segnare, magari in mischia. A Belotti verrà chiesto di giocare spalle alla porta, di far salire la squadra, di andare sulle palle sporche, mentre El Shaarawy si dovrà travestire da Dybala, un po’ rifinitore, un po’ attaccante, libero di esplodere il suo tiro a giro verso la porta difesa da Ochoa.

Luci e ombre. Come è normale vedere nel calcio d’estate. Le ultime quattro amichevoli della Roma, dal Braga in poi, hanno confermato la cosa più scontata: Dybala fa la differenza sempre e comunque. Senza di lui la manovra offensiva della squadra perde brillantezza. Vicino alla porta e non solo. Belotti, al di là dell’impegno, non ha mai tirato in porta contro il Tolosa, ma ha comunque segnato contro la Farense (ribattuta dopo il tiro in porta di El Shaarawy) e servito un assist intelligente a Llorente nel poker contro l’Estrela Amadora. El Shaarawy, invece, ha realizzato il momentaneo gol del vantaggio contro il Braga, più facile di un rigore, sfruttando il servizio rasoterra di Zalewski.

Roma-Salernitana per Belotti in particolare sarà l’occasione per sbloccarsi. Da quando è arrivato in giallorosso – sul gong della scorsa sessione di mercato estiva – è rimasto a quota zero nella casella delle reti in campionato. Tra il ritardo nella preparazione, la sfortuna, e gli infortuni (è sceso in campo anche con un forte dolore alle costole) le cose non sono andate per il verso giusto dalle parti dello stadio Olimpico. Per non parlare di ciò che è successo nella finale di Budapest, con quella parata di Bono sul tiro al volo che ha tolto il nome di Belotti dai libri di storia. «Non fate casino con Belotti, resta e farà una stagione molto più produttiva», ha detto José Mourinho nell’intervista concessa al nostro giornale.

Insomma, il Gallo ha la fiducia dello Special One e di tutto lo spogliatoio. Belotti sa che ha un conto aperto con i tifosi della Roma. Vuole dimostrare di essere un attaccante da top club, archiviate le annate passate da protagonista tra Palermo e Torino. La Roma, dunque, si affiderà al suo bomber di scorta. Almeno sulla carta. Titolare al fianco di El Shaarawy, ma non troppo. Di certo a caccia della prima corsa folle sotto la Curva Sud, a cresta alta.