Balzaretti: “Zaniolo è uno dei maggiori talenti europei. Esser stato un buon giocatore non basta per fare il dirigente”

La Roma per Federico Balzaretti ha rappresentato la fine della sua carriera calcistica, decisione dovuta soprattutto alla pubalgia che lo ha bloccato per più di un anno, e l’inizio dell’avventura da dirigente. Dopo qualche anno al fianco dei ds romanisti, l’ex terzino sinistro ha lasciato la società capitolina, ed al momento è un commentatore televisivo di DAZN. Il classe ’81 è intervenuto sulle frequenze di TeleRadioStereo, di seguito le sue dichiarazioni:

Il ruolo di direttore sportivo?

Deve fare molto di più che comprare solamente il calciatore. Deve saper comunicare su tutte le aree tecniche e sportive della squadra.

Zaniolo può diventare un top player?

Se non lo è già, sicuramente. A livello europeo è uno dei talenti più grandi che c’è.

Come si vive l’evoluzione del calciatore al dirigente sportivo?

È una strada che mi piace. Mi piace un ruolo manageriale, sicuramente bisogna studiare. Ho avuto la fortuna e lo dico sempre che la Roma mi ha messo a disposizione la possibilità di seguire i ragazzi in prestito e seguire la direzione sportiva. Ho preso il diploma da direttore sportivo e poi ho intrapreso un altro tipo di studi: un master universitario che fanno ex calciatori. Poi l’esperienza la fai sul campo, sicuramente studiare e fare ogni cosa nel quotidiano. Questo fa parte del nostro lavoro. Ieri abbiamo fatto una sessione su come l’Uefa sta lavorando sul Covid-19. La Uefa ci mette a disposizione la possibilità di studiare e aggiornarci. Non basta esser stato un buon giocatore per essere un buon dirigente.

Come ripartire?

Non ho un quadro totale, parlo da tifoso e appassionato di calcio. Sapendo quello che produce e porta il calcio, per cui la speranza è quella di ripartire. Per tutto quello che c’è intorno. Il calcio in Italia ha un valore altissimo, ma è chiaro che in questo momento ci sono dei pensieri più grandi. Va sicuramente tutelata la salute. Serve un quadro completo che non ho. Posso dire che c’è la speranza che si possa ripartire con calma e poi le soluzioni da trovare non sono facili. Anche la Uefa ha tanti dubbi. Prima di tutto deve venire la salute delle persone, gli interessi devono passare in secondo piano.

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