Baldissoni: “Smettiamo di essere negativi. Serate come ieri sono frutto del lavoro, che devono diventare la normalità” – VIDEO

Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, è intervenuto in mattinata ai microfoni di Roma Radio. Le sue parole:

Ieri è successa una cosa che non succede spesso…
Dobbiamo cominciare a smetterla di dire così. Alla fine facciamo sì che non succedano cose positive, ma le cose non succedono da sole, noi operiamo per farle succedere. Cominciamo a pensare in modo diverso.

Non abbiamo vinto nulla. Ma c’è soddisfazione…
Deve esserlo, non di più però, altrimenti viviamo queste situazioni come eccezionali, perché se così le viviamo siamo noi i primi a non considerarle presupposto per la normalità. Dobbiamo invece lavorare perché diventi la normalità. Avevamo difronte due squadre che per disponibilità, mezzi e risultati  negli ultimi anni si ponevano davanti a noi nei pronostici, non dobbiamo negarlo ma anzi rivendicarlo con orgoglio. Consapevoli della nostra forza ci siamo meritati il passaggio del turno da primi. E’ un passaggio che si sta svolgendo in questi anni e per fare meglio per il futuro, non vivere queste situazioni come eccezionali ma renderle la normalità.

La Roma ha meritato il passaggio, anche Antonio Conte lo ha ribadito ieri…
Sì, si può essere sfortunati o fortunati su una singola partita, ma è raro che in un percorso non si raccolga quello che si è meritato. La Roma ha meritato di essere la prima, ma bisogna adesso concentrarsi affinché nuovi obiettivi diventino acquisibili, ed è ora però che ciò avvenga come ordinario.

Quello che è successo ieri è un modo per prendere ancora più consapevolezza, continuare su questa strada…
Il calcio ed il campo è determinato da episodi. Ci portiamo avanti, abbiamo il record di pali colpiti, sia lo scorso anno che questo (ride, ndr). Per questo dico che sono elementi a cui non dobbiamo fermarci, dobbiamo lavorare per ottenere risultati a prescindere dagli episodi. Il lavoro porta ad una crescita, e questa si misura in un arco temporale medio-lungo. La squadra sta giocando negli ultimi 3 o 4 anni in Champions, e ha superato due volte i gironi. C’è una crescita ed è frutto del lavoro, se continua il lavoro continua la crescita.

E’ successa anche un’altra cosa contro pronostico ieri, se la ricorda?
Indubbiamente non abbiamo tempo di occuparci di commenti estemporanei ed estranei alla conoscenza del dettagli di un’opera complessa, solo un determinato numero di persone se ne può occupare e può parlare dello Stadio. Sono 74 scatoloni diversi, più di 5000 pagine, quindi solo chi ha dovuto studiarlo ne può parlare, gli altri commenti gli abbiamo calcolati zero. Il progetto è estremamente serio, c’è stata una identificazione dell’area in maniera trasparente, abbiamo chiesto una selezione di aree disponibili e da lì siamo arrivati alla selezione dell’area, poi scelta con due amministrazioni diverse. Abbiamo raggiunto un accordo progettuale con l’Amministrazione Marino, che ha avuto una prima approvazione e con la quale siamo entrati in Conferenza dei Servizi. Poi con la nuova Amministrazione, che aveva legittimamente un’altra idea – senza dire se è meglio o peggio -, c’è stata una revisione del progetto. Da lì una successiva fase di Conferenza dei Servizi. Immaginate quanti esami e verifiche sono stati passati e superati con successo, questo dà il senso della bontà e dell’ambizione del progetto. E’ uno sforzo importante che può essere determinante non solo per la Roma, ma anche per la città: diventerà un centro d’interesse economico, sportivo e d’intrattenimento. Vogliamo competere con altre realtà europee come quella di Londra dove ci sono le sedi per ospitare i più grandi artisti. L’Italia è tagliata fuori da circuiti artistici interessanti e moderni, e vogliamo cambiare questa cosa. Il progetto porterà Roma ad entrare in questi circuiti. E’ un’opera che io chiamo “di sistema“, che nasce attraverso l’impegno di tanti, e dobbiamo includere tutte le istituzioni. L’Amministrazione ha avuto un’idea diversa rispetto al progetto originario, ma da lì in poi ha dimostrato grande coerenza e determinazione per portare a compimento il progetto senza sosta e senza esitazioni. Era già in fase avanzata, perché era in Conferenza dei Servizi. Il lavoro svolto della Regione è stato complicato, cambiando il progetto in corsa a Conferenza già aperta, applicando tra l’altro per la prima volta un nuovo sistema, che vede la Conferenza in forma abbreviata con 4 rappresentanti unici che devono preselezionare i pareri di decine di uffici e di varie istituzioni. Un lavoro vi assicuro molto complicato, che hanno gestito con grande trasparenza e meticolosità, tenere il progetto sui binari fino alla conclusione dell’iter non era affatto scontato. Questo è il primo progetto nato interamente sotto la nuova legge sugli stadi, e sotto l’egida di una nuova norma introdotta dal Governo chiamata “legge Delrio“, nata per venire incontro a esigenze di sistema del calcio italiano, cioè dotarsi di infrastrutture. Le infrastrutture sono il punto di partenza in qualsiasi settore, e questo non può che valere anche per lo sport. L’arrivo di altre nuove infrastrutture, non solo con il nostro progetto ma con altri che abbiamo visto che stanno crescendo, porterà grandi benefici al calcio italiano. Il Governo ha valutato e appreso l’importanza di questo tema facendo delle modifiche normative, il Ministro Lotti ha fatto un lavoro incessante – e sappiamo che prima non c’era un Ministero dello Sport ma era il CONI a svolgere un po’ questa funzione -, ha introdotto nuove norme per facilitare le infrastrutture e comprendendo quanto fosse importante per il sistema calcio, per il paese, per la credibilità del paese portare a termine un’opera così importante in una città in difficoltà e finanziata da fondi stranieri. Era una sfida di livello nazionale, una sfida che il Governo ha voluto raccogliere. E’ necessariamente un successo che va ascritto ad un lavoro di squadra di privati e pubblici, che va oltre i segni politici, altrimenti non sarebbe dov’era.

Ed ora che succede?
Dopo l’approvazione tecnica del progetto seguiranno dei passi amministrativi. Subito ci sarà l’approvazione della Variante Urbanistica da parte del consiglio Comunale e poi la verifica del progetto finale in Regione, dopo si potrà cominciare a costruire. Tutto ciò avverrà nelle prossime settimane. Nel frattempo si cominceranno i lavori per la pulizia del sito, per poi avviare i cantieri. Nello stesso periodo ci sarà una visione dei finanziamenti, poiché la struttura dei finanziamenti è molto grande. L’obiettivo è quello di aprire i cantieri per fine aprile, inizio maggio del 2018, quindi la prossima primavera. I tempi di costruzione previsti sono 26-28 mesi, quindi nel 2021 avviare la stagione.

Concentrati però sul Chievo Verona…
Ogni singolo successo lo dobbiamo vivere con soddisfazione, ma dimenticarlo immediatamente perché è un percorso di crescita sul lungo termine, che non può essere interrotta di settimana in settimana. La squadra è convinta.

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