Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, è stato intervistato durante il pre partita di Roma-Pescara. Queste le sue parole:
BALDISSONI A MEDIASET
Dovete ripartire…
C’è sempre un motivo per vincere le partite, il primo che ci sono tre punti in palio. La classifica è fatta dalla somma totale dei punti conquistati. E’ evidente che la Roma deve riuscire a vincere oggi come ci prova tutte le domenica d’altronde.
A che punto è il rinnovo di De Rossi?
Avete una passione per i contratti. Daniele, come Francesco, rappresenta una tipologia particolare di giocare, sono di casa, c’è un rapporto che va oltre la normale dinamica rispetto a quando si discutono i contratti. Parleremo più avanti, non vediamo motivi per non proseguire il rapporto, parleremo con calma.
I contratti di Spalletti, Nainggolan e Manolas?
Voi ne parlate sempre, ma la lista è più lunga. Ci sono tanti giocatori che si aspettano il ritocco, ma non è una problematica per noi, Manolas e Nainggolan hanno contratti lunghi. Sono normali discussioni, che fanno parte della dialettica tra società e giocatore.
Che lettura dà di questi black-out della squadra?
E’ la cosa sulla quale ci interroghiamo di più. E’ una caratteristica che dimostriamo periodicamente ogni anno. I giocatori assorbono le emozioni positive e negative e gli estremi della città. Possono essere un vantaggio, ma anche un ostacolo quando la pressione è alta, le aspettative si alzano perché la squadra è forte, sono tanti anni che non raggiungiamo qualcosa e non facile tenere alta la tensione. Diventa difficile tenere alta l’attenzione e la concentrazione, a volte si cade, ma dobbiamo lavorare su questo. A Bergamo abbiamo fatto un primo tempo eccellente, potevamo uscire con un risultato più ampio all’intervallo. Alla fine abbiamo perso al novantesimo. Sono momenti che riguardano la testa, è difficilissimo lavorare sulle emozioni.
Quanto non piace alla società parlare di ritocchi? Quando le cose vanno bene tutti chiedono il ritocco…
Non funziona mai al contrario. Non ci piace affatto, è un costume di questo ambiente, che è un po’ legato anche al mercato, sono dinamiche di mercato normali. Quando un giocatore fa bene riceve offerte e sollecitazioni e cerca di massimizzare il contratto. Non lo consideriamo uno stress, si raggiunge l’interesse reciproco.
E’ una Roma Dzeko-dipendente?
Sarebbe grave se fosse dipendente da un solo giocatore, ci sono tanti bravi giocatori. La Roma è composta da tantissimi giocatori di livello internazionale e lo sanno anche loro, nessuno si sente più importante. Quando si hanno queste condizioni psicofisiche, è evidente che il suo rendimento sia più importante, ma non siamo dipendenti.