Di Francesco. Da Balbo a Candela, da Cafù a Delvecchio: «E’ la scelta giusta. Noi lo sapevamo»

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – «Quando l’ho visto a Vienna, che con il Sassuolo era impegnato in Europa League, ho pensato: mamma mia, Eusebio potrebbe essere l’allenatore della Roma». Era lo scorso ottobre e Miki Konsel, vedendo la squadra guidata dal suo ex compagno, aveva già capito tanto, se non tutto. Per questo, oggi che Di Francesco allenatore della Roma lo è diventato davvero, spiega: «Credo che possa essere quello giusto. Magari non avrà tantissima esperienza internazionale, ma sa far giocare le sue squadre e ha una mentalità vincente. Mi piace, mi piace tanto che sarà lui il tecnico della Roma. Quando giocavamo insieme, non pensavo che potesse diventare allenatore, invece col tempo mi sono ricreduto. È davvero bravo».

CHI LO IMMAGINAVA – Secondo Abel Balbo, invece, qualcosa del Di Francesco allenatore c’era già nel calciatore. E non solo per l’influenza di Zeman: «Si vedeva che Eusebio era un ragazzo molto intelligente e una persona brillante: avrei scommesso che a fine carriera avrebbe raggiunto qualsiasi obiettivo si fosse prefissato. E così è stato». Anche perché già in passato l’attaccante, che con la Roma ha partecipato alla sfida delle vecchie glorie contro il Real, aveva detto: «Se dovessi fare un nome per il futuro direi Di Francesco». Stesso discorso faceva ieri Vincent Candela: «È un ragazzo preparato e che ha voglia di emergere, sono convinto che possa fare bene e penso che la Roma abbia fatto la scelta giusta. L’importante è che la società lo supporti nei momenti difficili, ne avrà lui come ne hanno tutti».

I CAMPIONI – Candela, come Balbo, ha vinto con Eusebio lo scudetto, in quella squadra c’erano anche Damiano Tommasi e Cafù: «Già quando giocavamo insieme Eusebio faceva molto attenzione alla parte tattica ed era capace di leggere una gara anche quando non era in campo. Per cui non mi stupisco di quello che è diventato oggi». Da campione d’Italia, del mondo e d’Europa, Cafù sa quanto sia importante l’aspetto umano, soprattutto in una città come Roma: «Ha in mano lo spogliatoio di una squadra ed essendo un uomo intelligente, sono sicuro che riuscirà a gestire anche quello giallorosso e a portare avanti le sue idee. Sa quali sono i valori dello sport, della vita e della famiglia. Sa come tirare fuori il meglio da una squadra».

AMICI – Non fa parte della famiglia, ma è come se fosse un parente, Damiano Tommasi: «È stato ed è uno dei miei riferimenti nel mondo del calcio, sono molto legato a lui e lo stimo. Ora si trova a fare lo step giusto al momento giusto». Dello stesso avviso anche Marco Delvecchio, un altro che aveva previsto tutto: «Se devo fare un nome dico Di Francesco: vedrete, vi stupirà». I tifosi non vedono l’ora di scoprirlo.

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