Il giorno dopo la vittoria contro il Napoli, l’allenatore Garcia a rilasciato un’ intervista al quotidiano francese Le Parisien.
Si è adattato così rapidamente grazie allo spagnolo?
E’ stato un vantaggio parlare in spagnolo anche se è diventato uno svantaggio perchè ci sono talvolta frammenti di spagnolo nel mio modo di parlare italiano. La grammatica è la stessa del francese, le cose così sono più facili. Mi ha aiutato anche il latino che ho studiato in gioventù.
Hai la sensazione di aver cambiato le cose?
Io faccio lo stesso lavoro, passo la mia giornata a Trigoria. Ho cambiato alcune cose nel club, ne ho portate altre. Il grande vantaggio è che abbiamo l’hotel quindi posso avere i giocatori lì tutti i giorni. Preferirei stare anche io in hotel ma non è possibile: dopo la vittoria contro l’Inter c’erano 1000 persone a Fiumicino ad aspettarci, ed era solo la settima giornata.
Credete di poter vincere il campionato italiano fin da questa stagione?
No, sono uno che si appoggia sul passato ma che vive nel presente. Non guardo a quello che farò tra uno o cinque anni, né a quello che succederà a maggio.
Cosa sorprende di più?
La presenza mediatica, il fervore dei tifosi mi sorprende ancora. La gente vive per e con l’As Roma: è tua moglie e la tua religione. Quando hanno vinto il titolo l’ultima volta hanno celebrato per mesi. Io non ho questo atteggiamento, sono misurato. E’ una vera soddisfazione aver ripristinato il sorriso e l’orgoglio dei sostenitori.
E’ possibile avere privacy in queste condizioni?
Si, ci sono alcuni posti in cui puoi stare tranquillo. Ho visitato la città quando sono arrivato. Ora ho scoperto un’altra Roma, la Roma dei passaggi segreti, quelli che solo i romani conoscono. Ci sono delle meraviglie da visitare. Cammino di sera e ho scoperto una città incredibile.
Ha avuto modo di approfondire la cultura romana?
No, non ancora. Devo prima padroneggiare la lingua. Le priorità sono state quelle di immergermi prima nella città, nella lingua e nel club.