Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Metti una domenica all’Ippodromo, due calciatori con un passato importante, un altro appena arrivato a Roma. E una passione comune per i cavalli che fa da sfondo. Bruno Giordano e Tony Di Carlo avevano lasciato al mattino l’Argentario dove trascorrono gli ultimi scampoli di vacanza per andare a vedere la cavalla di Tony Tiki Ginger, giunta terza. L’occasione è  il Premio HH. Sheikha Fatima Bint Mubarak Listed Cup.

Di Carlo è stato un bel dieci, ma non ha fatto la carriera che avrebbe meritato per le sue qualità tecniche. Oggi è un ristoratore di successo e i cavalli sono al centro della sua vita: “Ho una scuderia che porta il mio nome, in società con il mio allenatore, con nove cavalli. Quella che ha corso domenica è nata da noi. Azmoun l’ho conosciuto all’ippodromo, mi è molto più simpatico perche condivide la mia stessa passione. Secondo me è un grande giocatore, spero che faccia molto bene. Ha una faccia semplice, un sorriso vero, non sembra una persona artefatta. Roma è una piazza abbastanza difficile, lui davanti ha attaccanti importanti come Lukaku e Belotti, ma ha giocato in Germania e Russia e può far bene anche da noi. E’ arrivato tra qualche critica, ma può dimostrare il suo valore”.

Di Carlo è critico: “Ѐ partita come doveva partire. Con Mourinho è andata molto bene in Coppa, ma non gioca bene al calcio. Ha questo grande allenatore che trasmette alla squadra il senso di appartenenza, ma sotto il profilo del gioco fa molta fatica. Ho visto tutte e tre le partite. Dopo la prima ho detto: “siamo sicuri che ci serva Lukaku e non due centrali difensivi e un portiere?”. Lukaku ha grande forza fisica, ma la Roma fa fatica a creare palle gol. Ѐ vero che mancano giocatori importanti, Pellegrini che è il capitano deve andare in panchina solo se sta male veramente. Aouar mi sembra un giocatorino che sa fare il compitino a centrocampo, non lo vedo che si inserisce per cercare il gol”.