Andreazzoli: “Il mio giudizio sulla prima gestione americana è nettamente positivo, non ci sono solo i risultati del campo”

L’ex allenatore della Roma, Aurelio Andreazzoli, è tornato a parlare dei giallorossi. Il tecnico ha analizzato la stagione della squadra, l’operato di Fonseca, la sconfitta contro il Napoli, gli acquisti arrivati nel mercato estivo e la gestione di Pallotta. Queste le sue dichiarazioni al portale TuttoMercatoWeb:

Dopo un anno e mezzo sulla panchina della Roma, come valuta fino a questo momento l’operato di Fonseca?

L’ho conosciuto personalmente perché alla prima giornata dello scorso campionato abbiamo giocato contro e mi ha fatto un’ottima impressione per come la squadra si esprimeva in campo. Era una squadra con un approccio predisposto ad assumere una mentalità importante. La bravura sua che mi ha impressionato è la capacità di cambiamento. Appena conosciuto il campionato italiano ha cambiato alcune cose del suo gioco che hanno portato a migliorare la squadra come si è visto. Se facessimo un profilo di Fonseca prima della partita di Napoli parleremo di un’evoluzione importante.

Allora come si spiega il passo falso di Napoli?

I risultati del campo dicono che con le grandi la Roma fatichi, ma non penso sia un dato certo. Con il Napoli è una gara che può capitare, non è detto che sia un demerito della Roma, ma un merito della squadra di Gattuso. A volte una squadra non riesce a esprimersi per via degli avversari e l’altra sera mi è sembrato di vedere un Napoli importante. Può succedere poi che ci siano serate in cui gli elementi di spicco di una rosa non siano al top della forma e questo mi è sembrato di vedere domenica.

Quindi quale deve essere l’obiettivo della Roma?

Stare nei primi quattro posti del campionato italiano è un obiettivo importante. Io credo, come sta dimostrando il Milan, che quando si riesce a far collimare diverse situazioni può nascere di tutto e non è detto che sia una sorpresa.

Ma la Roma può dar fastidio per lo scudetto?

Torniamo indietro di una settimana. La squadra ha dimostrato di avere le potenzialità, poi è chiaro che queste sono espresse dai singoli. Se Dzeko supera i suoi malanni e torna a essere Dzeko, diventa un calciatore che fa la differenza. Lo stesso succede con Ronaldo nella Juve e Lukaku nell’Inter. Se questi calciatori prendono una direzione poi si esalta il potenziale dell’intera squadra.

Si aspettava che Pedro e Mkhitaryan fossero così decisivi?

Sono calciatori di alto livello e lo hanno sempre dimostrato. Pedro l’ho sempre apprezzato, mi stupisce che abbia questa risolutezza. Complimenti a lui e a chi lo ha portato a Roma.

Avendola vissuta, che giudizio si può dare della prima gestione americana?

Io l’ho vissuta in gran parte e il giudizio è nettamente positivo. Non ci sono solo i risultati del campo. E’ chiaro che ai tifosi interessi quello, ma di cose ne sono cambiate all’interno. Forse anche troppe sul cambio degli uomini, ma come struttura il club è diventato importante. Ho visto un salto in avanti importante. Poi restano le posizioni o titoli, ma certo non finisce lì il giudizio di chi ha lavorato.

 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti