Anderson e Totti, è ancora derby a colpi di insulti

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Venghino signori, venghino. Il derby di Roma è quella cena al ristorante gourmet che per un motivo oscuro va di moda portarsi a casa con il doggy bag. E che non scade mai, te la gusti un po’ il giorno dopo, una settimana dopo, un mese, un girone, un anno e via così. Dacci oggi la nostra puntata quotidiana. Oggi, nello specifico, le regaleranno Luciano Spalletti e Simone Inzaghi: volete che nelle rispettive conferenza stampa del sabato i due tecnici non faranno riferimenti alla partita di martedì?

DUBBI – Se invece vi siete persi la puntata di ieri e non avete a disposizione l’on demand, ecco qui un breve riassunto. Protagonisti Felipe Anderson, Francesco Totti e un sito internet a tinte biancocelesti, Laziopress, che attraverso il profilo Instagram ieri mattina ha pubblicato un video in cui si vede il capitano della Roma lanciare con le mani il pallone verso il volto del difensore biancoceleste Wallace. Episodio noto, che l’ossessionato e coraggioso mondo dei social network ha ovviamente amplificato. Come? Un tifoso della Roma, tale riccardo_milani_11, ha commentato: «Bravo capità, dovevi tirà più forte». Poco dopo, tra i tanti post, ecco quello di Felipe Anderson, che di Wallace è grande amico e in perfetto stile ungarettiano ha sentenziato con un «coglione». A chi fosse rivolto, il simpatico epiteto, non è dato sapere. La Lazio si è affrettata a far sapere al mondo intero che quel c… era riferito al tifoso, non direttamente a Totti. Vero? Una scusa? Nel dubbio, coscienza sporca o ravvedimento che sia, Anderson ha rimosso il post. Quelli che invece sono rimasti sono gli insulti, pesantissimi, rivolti allo stesso brasiliano, il cui profilo instagram è stato inondato di minacce, inviti a visitare posti più o meno conosciuti e saluti a parenti vari. Risvolti sul calcio giocato? Al momento zero carbonella. Da oggi la Procura federale valuterà, una volta letti i quotidiani, se aprire un fascicolo.

CORI GRATIS – La bellezza del calcio, la bellezza del derby: venghino signori, venghino, qui non si finisce mai, in lista guai a dimenticare la lite Rüdiger-Tare nel parcheggio dopo la partita. E in mezzo mettiamoci anche il singolare comunicato del giudice sportivo di ieri. Della serie: sì, i cori di discriminazione razziale, i famosi buu, nei confronti di Rüdiger e Lukaku ci sono stati, sono stati ascoltati. Ma Roma e Lazio non meritano alcuna sanzione perché quei buu sono stati giudicati non sistematici e di durata non eccessiva.

E ORA IL CAMPIONATO – Serve altro? Magari sì, non sia mai Spalletti e Inzaghi oggi abbassino troppo la tensione e il sapore della cena gourmet vada a diminuire. Tra 22 giorni in calendario ce n’è un altro, di derby, il quarto della stagione, il secondo di un campionato a cui Roma e Lazio devono ancora chiedere molto. Forse, nel ricordo di «guerre etniche» evocate, alla memoria di pallonate e sfottò spesso eccessivi, a tutti converrebbe trascorrere queste tre settimane leggermente abbondanti con un pizzico in più di leggerezza. Nella vita reale, s’intende. Per il mondo dei social, pietà.

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