Ancora non se ne vanno

Leggo (E.De Franceschi) – Uno tsunami. Peccato che chi doveva essere spazzato via dall’Apocalisse azzurra di San Siro, con la mancata qualificazione al Mondiale di Russia dopo lo 0-0 con la Svezia, sia ancora lì. Il ct Gian Piero Ventura non ha presentato le dimissioni: pretende fino all’ultimo centesimo di euro del suo contratto, e chi lo ha voluto e difeso (il numero 1 della Figc) lo segue a braccetto. Oggi proprio Tavecchio riunirà i vertici della Federcalcio a Roma e sarà “costretto” a licenziare Ventura, il cui contratto è in scadenza a giugno. Si parla di una buonuscita attorno ai 700-800 mila euro. Ieri è volato a Bari: davanti alle telecamere de «Le Iene» avrebbe prima detto «Mi dimetterò? Sì», salvo poi rimangiarsi tutto. Non lascerà, come dignità voleva e come fecero Prandelli dopo il fallimento di Sudafrica 2010 e Zoff nel 2000 post-Europeo.

Già partita la rincorsa al successore. Quattro i nomi di big che restano in ballo. Tutti però complicatissimi da raggiungere. In cima alla lista (anche secondo i bookmaker) c’è Carlo Ancelotti, di recente esonerato dal Bayern Monaco e libero da vincoli. Lui però sembra voler aspettare un altro super-contratto da club (si parla di Arsenal o Chelsea) anche se avrebbe aperto a una trattativa con la Figc. Poi c’è Max Allegri, la cui avventura juventina pare destinata a concludersi a fine stagione. Ha già detto che vorrebbe allenare l’azzurro, ma fra due anni. Quindi si fa largo anche una pista che conduce ad Antonio Conte, ormai in rotta con il Chelsea. Ma qui il problema maggiore è che l’ex ct ha ancora una pendenza economica da risolvere con la Federcalcio a pare difficile un accordo. Infine, Roberto Mancini, per certi versi la “preda” più semplice. Oggi allena lo Zenit in Russia, club però che non liberò facilmente Spalletti e a cui ci sarebbe da pagare una penale. E poi c’è la questione Lotito. Tra il Mancio e il numero 1 della Lazio, braccio destro di Tavecchio, non corre buon sangue. Come farebbero i due a convivere in azzurro? E allora ecco che potrebbero farsi largo due ipotesi “alternative”.

La prima coinvolge Gigi Di Biagio, attuale tecnico dell’Under 21 (ieri vittoriosa 3-2 contro la Russia) e già pronta a fare da traghettatore. Sembra la figura ideale per far crescere i giovani, negli ultimi anni ha respirato l’aria di Coverciano e potrebbe seguire il percorso di Low che arrivò a guidare la Germania dopo il disastro Klinsmann al Mondiale del 2006. La seconda trattativa potrebbe coinvolgere Fabio Cannavaro. Ora il campione del Mondo e Pallone d’oro allena in Cina il Guangzhou con un contratto multi-milionario. Ma davanti ad una chiamata della Federcalcio, il grande ex potrebbe dire sì. E Tavecchio? Cosimo Sibilia, il suo vicario, non avrebbe alcuna intenzione, e nemmeno alcun interesse, di sfiduciarlo in consiglio federale (che si terrà più avanti). E anche Renzo Ulivieri, l’altro vicepresidente federale con delega proprio alla Nazionale, sarebbe al fianco di Tavecchio che in consiglio, lo ricordiamo, ha la maggioranza. Insomma, chi ci sarà il 27 marzo sulla panchina dell’Italia, quando nella prima sfida del post-Ventura gli azzurri affronteranno l’Inghilterra in amichevole a Wembley?

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