Alto e basso, sempre Florenzi: «Serve una Roma più cattiva»

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Più che un tappabuchi sembra quasi Gigi la trottola, se non fosse che il pallone da basket pesa molto di più di quello da calcio. Anche se poi, a conti fatti, probabilmente anche stasera di palloni pesanti Florenzi ne dovrà giocare eccome, in una sfida che se non è da dentro o fuori (per il futuro della Champions) quasi ci manca. E allora eccolo lì, che per l’esterno di Vitinia potrebbe esserci ancora una volta l’ennesimo spostamento. Altra gara, altro giro. Niente più terzino destro, neanche a centrocampo come in Na- zionale o nell’inizio della sfida con l’Empoli, ma di nuovo alto a destra, proprio come nelle due precedenti stagioni di Garcia. E come a Palermo e contro i toscani.

A CACCIA DI NOTORIETÀ Il tecnico francese per garantire equilibrio alla squadra punta molto sulla versatilità e gli adattamenti di Florenzi, capace di trasformare il 4-3-3 in 4-4-2, abbassandosi in fase difensiva per creare la linea a 4. E anche oggi avrà molti occhi addosso, non solo quelli di chi è alla partita. Normale, del resto, dopo un gol pazzesco come quello segnato al Barcellona. «Vuol dire che sto facendo delle buone prestazioni, gol a parte. Sto cercando di lavorare sempre meglio per diventare un giocatore importate e per farmi conoscere anche fuori dall’Italia». Obiettivo già raggiunto, molto probabilmente. Del resto, se si segna ai più forti di tutti da circa 55 metri e si gioca (segnando) in Nazionale, non si può certo passare inosservati.

SALTO DI QUALITÀ Con lui, stasera la Roma proverà a fare un passo in più, magari anche ad andare oltre l’ostacolo. «Era da tanto che non giocavamo in Champions, l’anno scorso abbiamo fatto il possibile — continua Alessandro —. Rispetto a Borisov dovremo entrare con più cattiveria e restare concentrati sull’obiettivo, che poi è quello di tornare a casa con tre punti. Quest’anno vogliamo fare un piccolo salto di qualità, ma la qualificazione passa inevitabilmente da questa sfida e da quella di ritorno. E noi vogliamo dire la nostra a tutti i costi». Ecco perché poi serve equilibrio, perché le squadre che vogliono andare avanti non possono prescindere da questo aspetto. E quando hai un giocatore in casa come Florenzi, allora per un po’ dormi anche sonni tranquilli.

TECNICI E DUALISMI Come sonni tranquilli, in tal senso, dorme anche Antonio Conte, che in Florenzi ha trovato un jolly prezioso, di quelli da tenersi stretto per Francia 2016. Per un po’ Florenzi dovrà dividersi tra Garcia e il c.t. azzurro, chissà che poi in futuro qualcosa non cambi. Anche se lui, con il solito dribbling in velocità, si smarca dalle insidie mediatiche. «Ho la fortuna di avere due allenatori bravi, che in un modo o nell’altro tirano fuori le mie qualità. Felice di ripagarli, ma non mi devo fermare. Deve essere solo l’inizio». E pazienza se poi Garcia stuzzica Conte e Conte stuzzica Garcia. Gigi la trottola è pronto a ogni evenienza per entrambi. Basta chiedere e lui si sposta dove serve. Proprio come nella sfida di stasera a Leverkusen.

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