Alberto De Rossi: “L’infortunio di Florenzi? Noi della Roma siamo nati per soffrire, forse cresciamo più forti per questo. L’Inter è una squadra forte, loro lavorano molto sul settore giovanile. I giovani ragazzi devono giocare non possono stare fermi a guardare” – VIDEO

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Alberto De Rossi, allenatore della Roma Primavera, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di RomaRadio alla vigilia della finale di Supercoppa Italia contro l’Inter, in programma domani sera alle ore 20:30 all’Olimpico:

L’Inter è la maggior rivale?
“Pensa che i primi anni non siamo mai riusciti ad incontrare Inter o Milan, poi le incontrai in un torneo di Viareggio, mi sembra nel 2005-06. Mi rimaneva difficile un po’ per la posizione geografica e per la divisione dei gironi ed un po’ perché non riuscivamo ad incontrarli. Ed ora invece sembra una consuetudine. Hanno una squadra forte e dal settore giovanile sono usciti parecchi calciatori e dove si fanno anche grandi investimenti. Loro credono molto nel settore giovanile, un po’ come noi, anche se noi abbiamo un’idea di calcio diversa, come nel senso d’appartenenza e soprattutto a vincere giocando bene”.

Sei soddisfatto della nuova formula del girone?
“Sono soddisfattissimo, ma lo ero anche negli anni precedenti. Le difficoltà quest’anno le incontri più a livello tecnico, a livello organizzativo, però gli anni scorsi quando andavi ad affrontare certe squadre dove c’era una grande organizzazione di gioco, grande grinta e preparazione fisica era difficile. Quest’anno il nostro girone è di grande qualità, per noi va bene perché crescono le difficoltà e crescono i ragazzi”.

Ieri abbiamo giocato contro il Sassuolo, ti senti orgoglioso vedendo i tuoi giocatori in Serie A?
“Leggo che l’infortunio di Alessandro non è da poche settimane. Noi siamo veramente nati per soffrire, non è possibile che non riusciamo mai a goderci niente. Poi ora avrò la possibilità di riallenarlo, perché il reinserimento passa per la primavera. Comunque al di là di quest’evento mi sono ritrovato un po’ indietro nel tempo. La bontà del settore giovanile della Roma è certificato anche dalla partita di ieri. E’ chiaro che la nostra prima squadra è venuta fuori ed ha vinto una partita molto importante”.

Quanto è importante per i ragazzi fare esperienza in squadre importanti e non panchina in grandi squadre?
“E’ il percorso che stanno facendo loro, non parlo di contratti o accordi, io cito Florenzi, ma porto ad esempio ai miei ragazzi Politano. Lui è andato in Serie C è diventato il primo o secondo calciatore in serie c poi in serie b e poi di nuovo in serie a. Ha avuto una crescita graduale ed è quello che serve. Politano è un giocatore pronto per grandi palcoscenici. I ragazzi devono giocare non possono stare fermi a guardare”.

Quanto è importante un pubblico numeroso domani sera?
“Sembra che la Primavera giochi sempre per pochissimi, ma non è così. La spinta si sente eccome. Non dimenticherò mai i 22 mila spettatori nella finale di Coppa Italia con la Juventus. E’ un evento fantastico e si sente la spinta del pubblico eccome. I ragazzi ne parlano e ci farebbe molto piacere”.

 

De Rossi ha rilasciato delle dichiarazioni anche alla pagina Facebook della Serie A TIM. Ecco le sue parole:

Di nuovo l’Inter. possiamo iniziare questo incontro con questa informazione. di nuovo l’Inter perché è stata una stupenda antagonista, gli va dato adito di essere dei grandi avversari di grandi valori e di grande rispetto. Paritta avvincente e ricca di colpi di scena, almeno le ultime due sicuramente molto equilibrate. E’ un’emozione fortissima e anche una grande motivazione trovare sempre giocatori nuovi, vederli, valutarli e cambiare sistema di gioco. Missione, passione e forse anche la giustificazione dello stipendio, perché alla fine la prima squadra ci richiede questo: di cercare di finire il percorso che i nostri ragazzi hanno iniziato nel Centro Sportivo, per mandarli in prima squadra, che è l’obiettivo principale. C’è un’emozione forte vincere un titolo italiano, una Supercoppa o Coppa Italia, in generale partecipare e vincere una manifestazione, però l’emozione che proviamo vedendo un nostro calciatore esordire in prima squadra non ha eguali

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