Corriere dello Sport – Roma ti amo

Passaparola, file, notti passate per strada, frenesia. Entusiasmo vero e proprio. Tutto per un abbonamento della Roma. Follia? No, amore. Amore che solo chi è davvero tifoso giallorosso può capire cosa significa. «...Una parola sola, tu sei la Roma…» canterebbe Marco Conidi, cantautore tifosissimo e buon amico della Roma. E così in diciotto giorni – sedici dedicati alla prelazione dei vecchi abbonati e due di vendita libera – il club giallorosso ha raggiunto e superato il numero di tifosi tesserati dello scorso campionato: a ieri i posti già assicurati per l’Olimpico giallorosso 2012-2013 erano 18.000, mille in più di quelli dell’esordio di Luis Enrique. Già, l’hombre vertical sembra ormai lontano anni luce.

TECNICO – Ma è proprio dal tecnico che deve partire ogni riflessione, ogni considerazione. Tanto entusiasmo intorno alla Roma, oggi come oggi, è spiegabile solo ed esclusivamente attraverso la scelta del club giallorosso di tornare a puntare, dopo tredici anni, su Zdenek Zeman. Un tuffo nel passato che non significa solo tornare con la memoria a quando l’età anagrafica era minore per tutti. Quello conta, sì, e tanto. Ma qui si sta parlando di altri tempi, di un’altra epoca, sociale ed economica. Nella fattispecie: furono tantissimi i tifosi della Roma che dopo l’addio del tecnico boemo giurarono che non si sarebbero più abbonati, salvo ritorno proprio di Zeman. (…)

SUCCESSO – Nel successo – perché solo così si può definire – c’è molto della Roma. Il club giallorosso, dall’inizio della nuova avventura targata Usa-Unicredit, si è sempre mosso per andare incontro alle esigenze del proprio pubblico. Il risultato è che i 18.000 che si sono già assicurati il seggiolino, hanno avuto l’opportunità di presentarsi alla cassa non necessariamente forniti di tessere del tifoso: un vantaggio non da poco. E poi, come detto, l’ormai ribattezzato “effetto Zeman”. Perché nel frattempo la Roma non ha aggiunto granché alla squadra che solo un mese fa ha chiuso uno dei campionati più deludenti degli ultimi cinquanta anni di storia giallorossa. (…)

NUMERI – Il risultato è pressoché straordinario. Arrivati a 18.000 tessere già staccate, e prendendo in esame gli ultimi undici campionati, dalla stagione 2001-2002, quella del dopo-scudetto, è facilmente prevedibile che si possa ottenere uno dei migliori risultati di sempre. Non siamo ai livelli di inizio millennio, quando la super Roma di Capello si era portata dietro ben 48.000 fedelissimi. Ma certo che i 37.000 del campionato 2003-2004 non sono poi così irraggiungibili. La Roma se lo augura, perché tutte le campagne portate avanti finora, sono servite proprio a questo: a riavvicinare la squadra ai tifosi e viceversa. Il passaggio fondamentale di promozione del marchio, per arrivare ad essere un top club, passa da qui. Da uno stadio – in programma c’è la costruzione di quello di proprietà… – pieno, colorato, dedicato al tifo più sano e sicuro. La Roma parte da un ottima base: i suoi tifosi da sempre sono già da top club. Non per interessi. Più semplicemente: per amore.

Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci 

 

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