A scuola da Eusebio: così la Roma costruisce il suo calcio

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Ecco il documento fotografico dallo spogliatoio dell’Olimpico di Roma: tutti gli schemi preparati dal tecnico Eusebio Di Francesco per il derby vinto 2-1 contro la Lazio sabato 18 novembre. Sarà così anche oggi, nel cuore di Marassi: al calciatore distratto come al più attento, o anche a quello che magari può avere un dubbio su quanto «studiato» a Trigoria in settimana, Eusebio Di Francesco proporrà un veloce ripasso delle consegne. Eccoci qui, dentro lo spogliatoio a pochi minuti dal via di un match con l’allenatore della Roma. Dentro le sue idee, il suo modo di preparare ogni maledetta partita, come direbbe Oliver Stone. Nello specifico, la lavagna si riferisce al derby vinto la scorsa settimana: tutti i segreti del successo, tutte le mosse studiate da DiFra per complicare i piani di Simone Inzaghi e favorire le giocate dei suoi.

I DETTAGLI – Salta agli occhi la cura estrema dei dettagli. Un esempio: nello schema principale, per ogni calciatore avversario viene evidenziato il piede preferito. È un aiuto fondamentale: per i difensori ai quali viene ricordato il punto di forza dell’avversario diretto, ma pure per gli attaccanti, che sanno così dove andare a colpire il marcatore, su quale lato insistere per un dribbling. E ancora: in alto a destra si intuisce come a Di Francesco piacciano le marcature miste sui calci d’angolo: pochi uomini destinati a coprire la zona, la maggior parte degli avversari seguiti a uomo.

IN DIFESA – La lavagna mette in risalto le mosse della Roma sui calci piazzati. Degli angoli a sfavore s’è già detto, per quanto riguarda le punizioni va sottolineata la disposizione di una linea difensiva – in caso di calci da fermo in stile «corner corto» – con De Rossi o Kolarov a coprire il primo palo (a seconda che venga battuta da destra o da sinistra) e poi il ruolo chiave di Dzeko, di fatto uno dei tre saltatori più importanti con Manolas e Fazio. Sei gli uomini a comporre la barriera – si può vedere in basso a destra – in caso di punizione pericolosa per gli avversari: Nainggolan, De Rossi, Strootman, Dzeko, Perotti ed El Shaarawy.

IN ATTACCO – Il ripasso di DiFra vale ovviamente anche per le azioni nell’area avversaria. La maggior parte dei piazzati sono affidati a Kolarov: se è vero che DiFra indica anche Florenzi, De Rossi ed El Shaarawy come potenziali battitori, gli schemi proposti dal tecnico prevedono tutti il serbo come attore protagonista. Nainggolan, Florenzi e uno tra Perotti ed El Shaarawy sono i deputati a calciare dal limite in caso di ribattuta corta della difesa. Oppure, come nel caso del primo schema proposto dal tecnico, è Nainggolan a calciare al volo se Kolarov decide di non crossare al centro: in questo caso, l’«avvertimento» del serbo al compagno è un braccio alzato prima di battere il corner. Lo schema numero due, invece, prevede uno scambio corto con cinque uomini ad attendere dentro l’area il successivo cross. Chiusura sui rigoristi: per il derby, dietro Perotti, che poi dal dischetto ha effettivamente segnato, era stato designato De Rossi.

CATTIVI– La formazione di oggi non sarà poi molto distante dall’undici che ha sconfitto la Lazio. Ma non c’è da dubitare che Di Francesco avrà ritoccato i suoi schemi in base all’avversario. Quel che non cambia, piuttosto, è il suo ritornello: «Io non mi accontento – ha detto ieri come già altre volte gli era capitato di sottolineare –, dobbiamo migliorare sotto l’aspetto mentale, la squadra deve avere sempre gli atteggiamenti giusti. Voglio una Roma cattiva e determinata per andare a prendersi i tre punti. Ora sento entusiasmo intorno a noi, meno negatività. E questo non può che farmi piacere. Ma a Roma c’è un ambiente che a volte ti porta troppo in alto». Pare di sentire il d.s. Monchi e le sue sfumature di «grigio». Complicato trovare quel colore, ora che pure sulla faccenda Tor di Valle arrivano buone nuove: «Chi non vorrebbe un impianto di proprietà? Sarebbe un valore aggiunto» dice DiFra. E anche lì dentro – sicuro – il tecnico troverebbe uno spazietto per la sua lavagna.

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