Pagine Romaniste (A. Leopardi) – Il 17 giugno è una data storica, stampata nel cuore dei tifosi giallorossi: quella del terzo e ultimo scudetto. E non è un caso che coincida con la prima conferenza stampa di Gasperini da allenatore giallorosso. Da allora, tolto qualche trofeo nazionale e la Conference League, la Roma non ha vinto più nulla. Ancorati a Budapest. Ancorati a quel Roma-Sampdoria del 2010. Ancorati ai ricordi. Si può vivere solo di questo?
Ci sono generazioni di tifosi che non hanno vissuto uno scudetto a Roma. Un club, quello giallorosso, che si è visto in poco tempo scavalcato dal Napoli, passato da due a quattro scudetti. Eppure più volte ci si è andati vicino. Ma, nel calcio, non conta avvicinarsi: conta vincere. Quella che la Roma sta affrontando è l’ennesima rivoluzione che dovrebbe portare a ritrovare le zone alte della classifica: chissà se sarà veramente così.
Intanto si continua a vivere di ricordi. Non è sbagliato ma può essere un’arma a doppio taglio per chi non riesce, nonostante tutto, ad andare avanti. Per chi guardando avanti non riesce a vedere una luce e si gira dall’altra parte per vedere se è rimasto ancora quel bagliore passato. Per poi scoprire che sì, le magie di Totti e compagni sono ancora lì. E dire con fermezza e forse un po’ di nostalgia: “Sì, si vive di soli ricordi”. Perché a molti tifosi della Roma resta questo. E forse va bene così.