Sfottò, sgridate, diagonali. Se Bruno Peres va a scuola

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli)  Karsdorp e Florenzi infortunati, Rüdiger ceduto al Chelsea, un’estate che sembrava dover essere di passione e invece si sta rivelando quella del riscatto. O, almeno, quella in cui Bruno Peres ci proverà: se sia solo calcio amichevole o se invece il brasiliano potrà davvero ritagliarsi uno spazio nella Roma del prossimo anno, lo diranno il campo e le scelte di Eusebio Di Francesco, ma intanto lui, ben sapendo che almeno fino a settembre il club dovrà fare di necessità virtù, ce la sta mettendo tutta per tornare quello del Torino e far dimenticare i tanti, troppi, passaggi a vuoto della scorsa stagione.

SFOTTÒ E SORRISI – Arrivato con tante aspettative, perché la Roma dopo anni tornava ad investire su un terzino (quasi 15 milioni tra prestito, riscatto e bonus), non è mai riuscito ad ingranare con Spalletti, diventando oggetto di sfottò, battute (qualcuna anche ironica, molte sopra le righe) e fischi, tanto da finire più in panchina che in campo nell’ultima parte di stagione. Sembrava destinato a una cessione in prestito, lui non ci ha mai pensato (così almeno filtra da Trigoria e Boston) e ha approfittato dell’assenza dei nazionali e delle condizioni dei compagni per mettersi a disposizione fin dal primo giorno di ritiro. Di Francesco con lui usa spada e fioretto: a Pinzolo si sentivano nettamente i rimproveri tra cui un: «Quando hai finito di andare per conto tuo chiamami», ma si sentivano anche gli incitamenti e i consigli che il tecnico non gli ha mai fatto venire meno. Tanto che, qualche giorno fa, Bruno Peres ha candidamente ammesso: «Sto lavorando tanto sulla fase difensiva e sto imparando a fare bene la diagonale».

DERBY – Se effettivamente migliorerà è tutto da dimostrare, intanto, almeno in attacco, seppure a volte indisciplinato tatticamente, sembra tornato reattivo e sicuro di sé. La squadra a trazione anteriore lo aiuta, così come lo aiuterà, parole sue, avere «un attaccante come Defrel, che dà sempre una mano ai terzini», e, magari, pure affrontare di nuovo la Juventus tra due giorni da titolare. D’altronde, quella ai bianconeri, per il suo passato granata, è una partita speciale. E non solo per lo straordinario coast to coast di tre anni fa: «Contro di loro – ha detto dagli States – le partite non sono mai amichevoli. Sono certo che stiamo seguendo la strada giusta, quello messo in mostra contro il Tottenham credo che sia lo spirito corretto».

PROFESSORE – Di certo, a lui lo spirito nel gruppo non manca soprattutto con i connazionali brasiliani. Legatissimo a Gerson, è diventato virale un video in cui, un paio di giorni fa, gli mostrava uno schema sulla lavagna. A riprendere la scena un divertito Strootman, mentre Gerson sembrava attento e concentrato. Se le lezioni siano effettivamente servite nessuno lo sa, ma intanto Peres garantisce: «Il gruppo è forte e lo dimostrerà. Io mi sento bene e sono contento, anche se ancora non ho fatto niente. Devo crescere e migliorarmi». Sapere di iniziare, salvo sorprese, la stagione da titolare e da protagonista, potrà aiutarlo, in fondo per mettere a punto le diagonali c’è ancora un mese di tempo.

 

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