VIDEO – Sabatini: “E’ un momento molto delicato, quasi drammatico. Dobbiamo chiuderci a testuggine e combattere. Ci meritiamo le critiche a partire da me. Il nostro credito oggi è crollato e non sarà facile uscirne. Garcia rimane perché merita la Roma”

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Walter Sabatini, Direttore Sportivo della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Atalanta 0-2. Queste le sue parole:

SABATINI IN ZONA MISTA

C’è un punto zero?
Ovvio che c’è un punto da dove non si torna. Esiste nel calcio, nella vita e nello sport in generale. Dobbiamo essere sempre dignitosi e decorosi e sono sicuro che la squadra ne è consapevole e userà le soluzioni che sono necessarie.

Ha elogiato Maicon, Palmieri, Uçan. C’è una sorta di guerra fredda tra lei e Garcia?
Quando faccio la guerra la faccio a campo aperto. Se ci fosse una guerra o io non sarei il direttore sportivo della Roma o Garcia non sarebbe l’allenatore della Roma. Non c’è nessuna guerra. Io esprimo delle opinioni calcistiche prendendomi le responsabilità e non è detto che debbano essere assolutamente vere. La bellezza del calcio è quella che ognuno può esprimere opinioni diverse e oltretutto vi invito a pensare che quando dico che Florenzi è meglio di Dani Alves lo faccio per costruire una situazione intorno ad un giocatore della Roma che reputo molto forte e che sento che deve avere un’identificazione. Non credo di aver detto una bestemmia. E’ un giocatore molto forte e permettetemi di fare una similitudine.

Perché Florenzi non gioca esterno basso?
Sono contingenze, decisioni che si prendono. E’ tornato a fare la punta perché abbiamo perso le nostre punte esterne ma questo lo potete vedere anche voi. E’ tornato là perché abbiamo perso Gervinho e Salah contemporaneamente.

Oggi è d’accordo con Garcia?
Ma io spesso non sono d’accordo con lui e glielo dico. E’ il nostro mestiere che è dialettico. Quando lui ha preso una decisione la condivido fino in fondo ma in termini di costruzione noi stiamo insieme tutti e giorni e fidatevi che non siamo sempre d’accordo, non siamo d’accordo nemmeno sul menù a tavola quando pranziamo insieme.

Gestione giovani. Confusione del mister?
No. Oggi è entrato Sadiq che sta dimostrando di essere un giocatore prolifico, produce un calcio molto bello. E’ una scelta più che legittima, ovviamente ha dovuto farla in un momento molto difficile per la squadra e il ragazzo non ha potuto dare le risposte che ci aspettavamo. Non è che se ci sono ragazzi giovani e l’allenatori non li fa giocare vuol dire che li bocci. Il calcio a Roma è molto difficile e lui opta per soluzioni più conservative ed io non ho niente da dire. Troveremo la maniera di farli crescere ma niente a che vedere con le scelte del mister.

Garcia a rischio?
No.

Responsabilità di questa partita?
Sono una quota ai giocatori che sono usciti da una situazione tecnica grave come il cappotto contro il Barcellona e non erano in condizione nervosa. L’allenatore che li guida ha un’altra quota ed anche la società perché gli avremo fatto mancare qualcosa in questi giorni ma noi siamo un gruppo di lavoro e nessuno vuole individuare il colpevole e scaricarlo. Ci sono delle responsabilità e le individueremo. Assumeremo le decisioni che dobbiamo assumere ma nel  tempo. Oggi dobbiamo combattere e finire la stagione ma non in questa maniera. Ci aspettiamo qualcosa di diverso dalla squadra

Questo mercato è sopravvalutato?
Mi dispiace sentire questo, ma non per quanto mi riguarda perché sono soggetto a critiche quotidiane, ma se avallassi questa idea boccerei i giocatori. Ho detto che ho sbagliato il mercato di gennaio perché in quel momento i giocatori che sono venuti non potevano avere la condizione che ci serviva. Il riferimento era a Doumbia che poi ha dimostrato di essere da Roma. Spolli non è stato preso per fare il protagonista ma è stato preso come ultima soluzione, concordata con l’allenatore, nel caso ci fosse mancato qualche giocatore, non c’è mai stato bisogno di lui. Non è stato preso per cambiare la storia della Roma.

Questi giocatori possono cambiare la storia della Roma?
Io fino ad oggi ero convinto di si. Ora sono reduce da una sconfitta sofferta e mi devo interrogare. Nel farlo non devo perdere lucidità e so che ci mancano giocatori per cui la squadra è stata costruita per giocare un certo tipo di calcio e quando tu devi cambiare canovaccio e giocare un altro tipo di calcio diventa difficile e la squadra reagisce come l’abbiamo vista oggi. Noi abbiamo costruito questa squadra per giocare con fraseggio stretto a centrocampo ed uscite velocissime con i nostri attaccanti che sono Salah e Gervinho insieme a Dzeko. Dirlo oggi non è troppo bello ne elegante però io sto parlando di scelte che sono state fatte per giocare un tipo di calcio e quando vengono a mancare andiamo in difficoltà. Naturalmente sta all’allenatore trovare le misure.

Dispiaciuto che anche oggi Iturbe non sia riuscito a trovare la partita giusta?
Si, è un ragazzo tenace che è andato in una sofferenza incredibile. Noi lo dobbiamo aiutare ma anche lui si deve aiutare da solo e troveremo una soluzione per lui. Ha 22 anni e oggi ho sperato che ci fosse qualcosa di positivo per lui in questa partita ma purtroppo non è stato così.

La stagione della Roma è a rischio?
Nessuno di noi dormirà stanotte. Lo sappiamo che è a rischio ma abbiamo gli strumenti per poterla aggiustare.

Ci si aspettava una prova di carattere…
Anche noi. Dal punto di vista nervoso la squadra non è riuscita a recuperare le energie che servivano perché è difficile uscire dal Camp Nou con quel risultato, non solo numerico ma anche di gioco. Siamo entrati non totalmente convinti di poter fare certe cose. E’ una cosa normale e recupereremo equilibrio.

Manca personalità?
Siamo mancati sotto l’aspetto nervoso. La nostra speranza era di vincere contro l’Atalanta anche senza aver recuperato tutte le energie nevose.

Mancano leader?
Questa squadra un limite ce l’ha ed è strutturale: deve giocare bene per esaltarsi. Quando non gioca bene emergono limiti di personalità. In questo momento esaltarci col gioco ci riesce difficile.

Il gioco da chi dipende?
Dipende dai calciatori, dallo stop e altro e lo sanno fare visto che l’hanno fatto ripetutamente. Non è una squadra che ha un bilancio fallimentare, oggi è un pomeriggio fallimentare che rischia di introdurre, forse, una stagione sbagliata ma non sarà così perché la squadra reagirà.

Il mercato di gennaio?
Fino a ieri ho detto che non l’avremmo frequentato. Dopo oggi devo prendere in esame alcune cose insieme all’allenatore, società e Presidente e capire se potrà essere integrata ma mi sembra improbabile. Torno a ripetere che per noi il mercato di gennaio rappresenta il recupero di Strootman che è un giocatore al quale non possiamo rinunciare.

Se non avessi dovuto fare plusvalenze avresti già costruito una squadra da scudetto?
Io pensavo e continuo a pensare, anche se oggi sembra impopolare, che questa squadra sia da scudetto.

SABATINI A ROMA TV 

Un commento sul momento e la partita di oggi
E’ un momento molto delicato, anzi è quasi drammatico. Ci siamo parlati con lo staff e il mister. Ora dobbiamo chiuderci come una testuggine e combattere. Prendere le critiche che ci meritiamo, a partire da me, e ripartire già da domani mattina. Non sarà facile uscire da questa situazione perché il nostro credito è crollato oggi. Dopo Barcellona qualcuno ci aveva assolto in qualche misura, questa volta non sarà possibile. Dovremo essere responsabili. La squadra lo sa che da questi momenti se ne esce solo con la generosità reciproca, comportamenti corretti e impegno superiore al normale. Un impegno straordinario che ci permetterà di uscire da questo empasse grave.

Cosa vi siete detti con Garcia?
Che è un momento molto brutto e che le cose non vanno per il verso giusto. La squadra è reduce da una partita come quella di Barcellona in cui non aveva messo in campo le cose richieste per vincerla. In questo momento il calcio spettacolare un po’ lo dobbiamo accantonare. Oggi abbiamo subito gol e si è fatto tutto nero per noi, non riuscendo a ribaltare la situazione. Non conosco rimedi taumaturgici, bisogna assumersi le responsabilità e impegnarci, capendo dove abbiamo sbagliato e rimediare subito.

Cosa si sentirebbe di dire ai tifosi?
Di non perdere la fede e continuare a sostenere la squadra. Una richiesta del genere verrebbe accolta da sarcasmo e scetticismo ma noi la vogliamo estendere questa richiesta. Sappiamo che se ne viene fuori con il senso del sacrificio e con la responsabilità.

Non è controproducente fornire troppi alibi ai giocatori?
Non l’abbiamo fatto, o meglio potremmo averlo fatto pubblicamente… Nello spogliatoio ci abbiamo detto che quello che ci dovevamo dire e sentito quello che dovevamo sentire. Nessuno può essere assolto nella società, da me all’allenatore. Non viviamo in una nuvola e non stiamo dandi alibi, dobbiamo essere responsabili. E’ la nostra professione ed è il nostro dovere, non possiamo sollevare i giocatori dalle loro responsabilità ma non possiamo neanche eliderli o cancellarli, perché è da loro che si ripartirà. Lo faranno, perché li conosco: sono seri e anche forti. Ce la faranno, è difficile dirlo ma ne siamo convinti

Cosa è successo dopo la sosta? Oggi è forse stata la partita peggiore della stagione.
Sì, una delle peggiori degli ultimi anni. E’ ridicolo e difficile pensare allo stato d’animo con cui siamo arrivati alla pausa, poi ci sono stati gli infortunati ma lo accenno solamente, perché oggi ci dobbiamo prendere piena responsabilità con la consapevolezza che ne usciremo tutti uniti. Non ci saranno elementi di disturbo né nessuno scapperà da questi problemi. Li risolveremo lavorando.

SABATINI A MEDIASET

E’ successo quello che nessuno si aspettava. E’ mancata anche la personalità oggi?
Abbiamo giocato la partita come avrebbe potuto giocarla un convalescente. Era difficile metabolizzare Barcellona e sapevamo che non avremmo messo in campo le nostre migliori qualità oggi, ma pensavamo di poterla vincere con altri requisiti. E’ un momento drammatico ma dobbiamo affrontarlo ognuno con la sua quota di responsabilità. Immediatamente dobbiamo trovare i comportamenti da attuare per correggersi e tornare ad essere protagonisti come lo siamo stati 15 giorni fa

Esclude il ritiro? Ha cambiato il suo pensiero su Garcia?
Il mio pensiero non può cambiare mai perché l’allenatore sta facendo bene il suo lavoro, non sarà lui solamente sul banco degli imputati, ci siamo anche noi e i calciatori. Siamo un gruppo di lavoro e dobbiamo uscirne come gruppo, non serve individuare un colpevole e scaricarlo. L’allenatore rimane perché merita la Roma.

A cosa si riferisce quando dice che è mancata la personalità?
Io non ho parlato di personalità, è evidente che si sia stato un problema di personalità ma ho parlato solo di una partita da convalescenti che non abbiamo interpretato nella giusta maniera. Sappiamo che possiamo rimetterci in sesto lavorando tutti insieme, è l’unica via che conosciamo per tirarci fuori.

E’ un po’ la conseguenza della gestione dell’intera settimana che ha portato a Barcellona?
Non è che un calciatore smette di correre per delle dichiarazioni particolari fatte prima della partita, è un momento che la squadra non riesce a tirare fuori le sue qualità. Siamo piombati in una situazione difficilissima da gestire ma questo è il nostro mestiere e dobbiamo uscirne già da domani mattina.

SABATINI A SKY

Si parla sempre di nomi di allenatori quando c’è crisi…
Il nome buono per la roma è Rudi Garcia, con lui soffriremo ed andremo avanti. Stiamo soffrendo molto, fisicamente e cerebralmente, Rudi merita la Roma.

C’è un’involuzione tecnica evidente malgrado i campioni arrivati in estate…
Non credo ai calciatori che fanno fuori l’allenatore giocando male appositamente. è un momento difficile per l’allenatore e per la squadra. La società è alle strette, ma mi permetto di dire che siamo persone serie, e perciò vogliamo ripartire insieme, senza trovare un solo colpevole.

Il 9 Dicembre Pallotta sarà in tribuna per il Bate. Potranno avvenire avvicendamenti in panchina a seconda del risultato?
Pallotta verrà e ci confronteremo sui problemi, ma non sull’allenatore, bensì con l’allenatore. Pallotta non verrà per tagliare teste.

Dopo un primo anno entusiasmante, è un anno e mezzo che ci sono troppi alti e bassi che non permettono il salti di qualità. Avete in mente di dare qualche consiglio al tecnico?
Probabilmente stiamo dando a Garcia i consigli sbagliati, visti i risultati.

De Rossi ha detto che bisogna prendere meno gol e che non bisognerà lasciarsi andare. Lo faranno da soli i giocatori o dovrà pensarci lei?
Lo faranno i giocatori e l’allenatore insieme. Dobbiamo riuscire ad isolare i problemi e a risolverli uno ad uno. Daniele ha ragione, non bisogna buttarsi giù. Ho fiducia nell’allenatore, nei giocatori e nella società.

La Roma ha una rosa di grande qualità. La guida tecnica deve essere di grande qualità, non essendoci un nome valido sul mercato…
Non è Garcia il responsabile di questa situazione, lo siamo tutti. Le grandi squadre dimostrano di esserlo in campo, ed ora non lo stiamo dimostrando. Quando ci sarà da fare i conti, tutti lo faremo, l’allenatore non sarà solo

 SABATINI A RAI SPORT

“Sarebbe da pazzi individuare in una sola persona ciò che sta succedendo in questi giorni. Conosciamo le idee e la qualità di Garcia, alcune responsabilità le ha lui altre le abbiamo tutti noi. Non esiste perdere la gara di oggi o quella di Barcellona senza responsabili, ma lungi da me dire che la colpa è dell’allenatore. Sapevo che la squadra sarebbe stata condizionata dal risultato di martedì, forse più però di quanto potessi prevedere. Sono i numeri a parlare. Faremo riflessioni in futuro per tutti. In panchina non succederà niente perché l’allenatore merita di allenare la Roma. Non abbiamo questo pensiero. Io e questa società, per nostre caratteristiche, non troviamo un colpevole e lo scarichiamo. Le cose non possono e non devono funzionare così. E’ altrettanto vero che consumando la stagione, sperando non in questa direzione, faremo le nostre riflessioni sul conto di tutti non sul conto soltanto dell’allenatore. Oggi le responsabilità più grandi non sono sue. Io sono sempre in gioco, ho colpe anche io è evidente. Non è però questo il contesto e il momento in cui fare queste analisi. Non potrà essere questo il destino della Roma quest’anno, dobbiamo lavorare e tirarci fuori. Non avevamo una grande condizione oggi perché le tossine di Barcellona hanno inciso, fisicamente e mentalmente. Una sconfitta così una scoria la lascia, e oggi ci ha spazzato dal campo. Ingoiamo questo boccone amaro e andiamo avanti. Non sono nelle condizioni di poter rispondere. Ha giocato gente fresca che voleva e poteva dare un contributo diverso ma i nostri calciatori sono ottimi e sono anche ragazzi meritevoli”.

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