Kessie. A Zingonia lo danno giallorosso da gennaio

Corriere dello Sport (G.Grecchi) – A Bergamo già da gennaio tutti erano convinti che Franck Kessie fosse stato ceduto alla Roma e per la verità nessuno mai aveva accennato a qualche dissenso. Da sempre i tanti gioielli nati e valorizzati a Zingonia sono destinati a fare le valige appena sbocciano, in quanto il futuro atalantino è legato proprio a questo fenomeno. Dai tempi di Domenghini, Pizzaballa, Scirea ad oggi è sempre stato così ed il tifoso accetta il tutto, anche perchè l’Atalanta così operando è la società provinciale con la più lunga permanenza in serie A. Sicchè Franck Kessie allunga la fila ed in un certo senso la certificazione al passaggio alla Roma la firmò proprio un giallorosso doc quale D’Alessandro in occasione del recente confronto con i giallorossi uscendo dagli spogliatoi: «Franck guardati bene d’attorno perché questo sarà il tuo stadio nel prossimo campionato». E l’ivoriano rispose con la flemma di sempre, perché lui abbozza e poi va dritto per la propria strada. Come ad inizio campionato, quando esordiente in serie A si conquistò un rigore, si rialzò, prese tra le braccia il pallone, con la testa bassa si diresse immediatamente sul dischetto degli undici metri, ignorò in modo assoluto le recriminazioni del rigorista ufficiale Paloschi e le urla di Gasperini che gli chiedeva di dare palla al più esperto compagno, accennò col capo, sempre rivolto a terra, all’arbitro che era pronto e segnò con la freddezza di un Gigi Riva.

SICURO E DECISO – Franck è così, senza paure o remore, deciso fin da piccolo a diventare un grande, capace di scambiare dimensione senza fare una piega, come passare dalla maglia del Cesena in B a quella della Nazionale della Costa d’Avorio come niente fosse. Restando però umile, seguendo le direttive dell’allenatore con estrema correttezza, amico di tutti, cercando e mettendo a frutto i consigli di “papà” Raimondi, insostituibile chioccia del clan nerazzurro. Nè fin qui la sua vita privata ha avuto scossoni destabilizzanti, tanto da essere ritenuto in ogni ambiente il classico “bravo ragazzo”, legato in modo viscerale alla sua famiglia. Elementare il fatto che Bergamo atalantina lo ami veramente e forse anche per questo ha già accettato la sua partenza in quanto merita la grossa chance capitolina. E pensare che nell’estate scorsa, quando tornò dal prestito di Cesena, pochissimi a Bergamo puntarono su di lui, considerandolo un elemento di second’ordine. Tranne però Gasperini, che durante la preparazione estiva fotografò a 360 gradi il potenziale suo, di Grassi, Conti, Petagna, Spinazzola, Bastoni, Freuler ponendo le basi per il capolavoro che sta confezionando.

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