E per aggirare i divieti di Conte i gelati arrivano di nascosto. De Rossi l'”Uomo Nutella”

de rossi conte

La Stampa (M.Nerozzi) – Lo spacciatore di gelati non c’è sull’organigramma di casa Italia, a Coverciano, ma esiste, e ogni tanto è la salvezza dei giocatori, o almeno dei più esperti, di vita e di Nazionale: da quando Antonio Conte ha messo sotto embargo brioche, merendine, patatine e, appunto, i gelati, che fino a un paio d’anni fa spuntavano dal frigo del bar. Spesso la richiesta arriva a tarda sera, quando il ritiro nelle proprie stanze e l’oscurità favoriscono il mercato nero della golosità: «Ehi, per favore mi fai avere un cornetto al cioccolato?». Quello che nella cambusa azzurra, da qualche parte, lo spacciatore tiene. Ma che non lo sappia il ct.

LA BATTAGLIA DELLE CALORIE – Diventato azzurro, Conte non aveva fatto altro che applicare la legge marziale già vigente alla Juve: al bando pasta, grissini, pizza, figurarsi dolci, merendine e gelati. Con lui, lo schema non è libero neanche a tavola. In fondo, due promozioni in serie A e tre scudetti filati in bianconero erano lì a dimostrare che s’inizia a vincere la guerra sulla carta: del menù. Allora, meglio ricordarlo, come dai cartelli che Conte appese alla pareti del ristorante di Coverciano: «Quando atleti motivati e di alto livello si confrontano nelle varie gare il margine tra vittoria e sconfitta è molto piccolo. Quindi quando tutto il resto è simile l’alimentazione può fare la differenza tra vittoria e sconfitta». Da qualche centimetro in più di Al Pacino («Ogni maledetta domenica») a molte calorie in meno di Antonio Conte. In un posto che, fin lì, pareva la Fabbrica del Cioccolato di Tim Burton, come da spot della Nutella: dove, tra i tavoli, spuntavano le facce di Claudio Silvestri, ancora adesso cuoco dell’Italia, e di Andrea Giovannini, il suo braccio destro, per tutti «Andreino». Attorno, numerosi seguaci, a partire da Daniele De Rossi, alias «Uomo-Nutella».

SEGRETO GOLOSO – Le reclute azzurre di questi giorni, ragazzi che mai erano stati in nazionale, si sono dovute adeguare alla dieta, quelli più esperti, che ci sono e che arriveranno, con il tempo hanno invece adottato una piccola contromisura: così, basta una richiesta sottovoce, una telefonata, e un gelato, un dolcetto, all’occorrenza si recuperano. Unica condizione dello spacciatore: l’anonimato.

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