Zaniolo, orgoglio e pregiudizio

Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Salviamo il soldato Zaniolo. Mercoledì Mourinho è intervenuto in difesa di Nicolò e ieri a Trigoria si è aperta l’unità di crisi in favore del giovane talento. È un tema caldo, che coinvolge tutti, a cominciare dalla proprietà. Che vuole tutelare quello che considera un patrimonio.

Nicolò ha apprezzato le parole dell’allenatore e avverte la solidarietà della società. Quella di Mourinho è stata una provocazione, in questo momento Zaniolo non pensa a un trasferimento, vuole ripagare la Roma di averlo aspettato in questi due anni. eppure le offerte non mancano. Conte lo vorrebbe al suo Tottenham. Anche il Newcastle ha la possibilità di investire cifre importanti per un giocatore che può fare la differenza. I Friedkin puntano su di lui per il futuro, lo considerano incedibile e non sono disposti a prendere in considerazione nessuna cifra per il cartellino.

È chiaro che si è creata una situazione delicata con i direttori di gara, che a volte sembrano prevenuti nei suoi confronti. A Bologna per esempio è stato ammonito per una simulazione quando è caduto in area nel contrasto con due difensori, ma non aveva reclamato il rigore. nel secondo tempo ha subìto un intervento durissimo di Svanberg, nell’impatto ha perso anche lo scarpino, eppure lo svedese del Bologna non è stato ammonito.

Il malumore di Nicolò per il trattamento riservatogli dagli arbitri italiani è noto da tempo, il giocatore ne ha parlato in famiglia, con il suo procuratore e con Mourinho. Nicolò è sempre inconsciamente preoccupato per un nuovo infortunio, anche se in campo non si tira mai indietro e non evita i contrasti. Respinge l’etichetta di simulatore che la classe arbitrale avergli affibbiato. È nelle prime posizioni per numero di falli subiti (28), è addirittura da vertice quanto alle punizioni conquistate nell’ultimo terzo di campo. 

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