Zaniolo invoca la pace

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Nicolò Zaniolo ha provato a fare la prima mossa dopo i piatti in faccia dei giorni scorsi: “Il futuro è nelle nostre mani: io tendo la mia mano e mi metto a completa disposizione della famiglia della Roma“, ha detto all’Ansa.

Nicolò ha ricordato la finale di Conference League, decisa proprio da lui: “A Tirana, con quel gol, sentivo di aver ricambiato tutto ciò che avevo ricevuto, contribuendo a regalare una gioia indimenticabile a tutti i romanisti“. E poi ha garantito una serietà sicuramente perduta negli ultimi tempi: “Ho attraversato un periodo delicato, in cui risultava difficile capire il mio futuro professionale. Mi sono però sempre impegnato sul campo e in allenamento. Per la prima volta in questi giorni ho avuto paura, per me e per la mia famiglia, e mi sono sentito abbandonato. Non mi era mai successo e mi sono sono spaventato molto“.

Oggi Zaniolo non si allenerà, con un certificato medico, venerdì farà una visita psico-fisica e poi si allenerà a parte, lontano dalla squadra. Ora deve riconquistare la fiducia prima di Mourinho e poi i tifosi della Roma che ieri, in Curva Sud, hanno alzato questo striscione: “Per noi indossare quella maglia vuol dire onorarla, per noi baciare quella maglia vuol dire non tradirla“.

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