Zaniolo: “Ho saputo la mattina che avrei giocato contro il Real, è stato un sogno. De Rossi è il compagno che mi dà più consigli”

Nicolò Zaniolo, centrocampista della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito ultimouomo.com. Il classe ’99 ha parlato anche del suo esordio in Champions League contro il Real Madrid. Queste le sue parole:

Come è stato il tuo esordio in Champions?
«Che avrei giocato, l’ho saputo la mattina quando c’era la riunione tecnica, il mister mi ha preso da parte e mi ha detto che era giunto il mio momento. Non me lo aspettavo minimamente. La cosa più difficile è stata preparare la partita. Alle 11 ho saputo che avrei giocato, e la partita era alle 21. Tutto il giorno a pensare che la sera avrei giocato contro dei campioni che fino a pochi giorni prima usavo alla PlayStation. È stato un sogno, fino a quando non entri in campo. Poi quando sei in campo non pensi a quello che hai attorno ma a quello che sai fare e che devi fare».

Quali sono state le indicazioni di Di Francesco?
«Di fare la mezzala, quindi di curare le due fasi, difensiva e offensiva, e ovviamente buttarmi dentro quando c’era la possibilità».

Bruciare le tappe in questo modo può essere pericoloso per un ragazzo di diciannove anni…
«Il rischio era di perdere la testa e di perdere gli stimoli».

Qual è stata la cosa più importante per te in questo periodo?
«La mia famiglia è stata fondamentale, standomi vicino, dandomi consigli».

Tuo padre è un ex calciatore, ti dà dei consigli?
«Anche nei momenti più difficili può aiutarti, ti può dire come comportarti, gli atteggiamenti che devi tenere nello spogliatoio, perché ci è già passato. Ci sentiamo 3 o 4 volte al giorno. Ci confrontiamo spesso. Mi ha detto che dove sono ora è solo un punto di partenza. Che non bisogna montarsi la testa perché si fa prestissimo ad andare in alto e a tornare sotto».

Il passaggio alla Roma invece è stato un po’ inaspettato…
Non ci ho pensato due volte a dire di sì e la trattativa si è conclusa in una settimana. Il mio volere era forte, come quello della società, quindi ero e sono contentissimo. Pensavamo di dover aspettare sei mesi e invece può giocare da subito. Sono arrivato tardi, a metà agosto, e ho pensato solo ad allenarmi bene. De Rossi, Dzeko e Kolarov sono giocatori di un altro livello. È un onore allenarmi con loro».

Dentro allo spogliatoio chi è quello che ti dà più consigli?
«Daniele, il capitano, è il compagno che mi dà più consigli. A Madrid mi ha detto di stare tranquillo, che era una partita difficile ma che avevo le qualità per fare bene».

Qual è l’aspetto su cui Di Francesco insiste di più?
«Recuperare la palla nella loro metà campo. Nel calcio di oggi devi per forza essere aggressivo».

Ti consideri più un giocatore fisico o un giocatore tecnico?
«Sinceramente più un giocatore fisico, ho una buona tecnica ma devo migliorare su molte cose. Nel calcio di oggi essere strutturati fisicamente è fondamentale. In Champions League non ci sono squadre con giocatori piccoli, e i giocatori piccoli che ci sono sono dei fenomeni. La fisicità è la cosa principale».

Finora nel 4-2-3-1 della Roma hai giocato sempre trequartista, in caso di necessità ti vedi anche in altri ruoli?
«Nei due mediani forse ancora no, ma l’esterno potrei farlo».

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