Uno-due di Pjanic e Maicon. Roma capoccia della serie A

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Tutto finisce ancor prima di cominciare, con l’uno-due in 9 minuti, e la Roma si riprende il primo posto. A Milano, sabato, si presenterà con due punti di vantaggio sull’Inter (come su Napoli e Fiorentina) e con alcune certezze rinsaldate. In sintesi: 1) non c’è giocatore del campionato italiano, nemmeno Paul Pogba, che oggi valga Miralem Pjanic e non stiamo parlando dell’estetica, ma proprio del valore aggiunto che porta alla sua squadra. Oltre ad assist e regia, siamo a 5 gol in campionato, più quello di Champions a Leverkusen: sono stati quattro volte il gol dell’1-0, una quello del 2-0 e una quello del 3-2; 2) Garcia ha ritrovato Maicon, assist per Pjanic al 4’ e gol personale al 9’, anche se il brasiliano va rivisto con avversari meno squinternati dell’Udinese di ieri sera. In ogni caso, ha fatto una grande impressione e permette di usare Florenzi a centrocampo; 3) Dzeko si va inserendo negli schemi e la squadra dimostra di saper giocare con moduli diversi, compreso il centrocampo a quattro che, in fase difensiva è sempre una garanzia. La Roma, poi, è stata brava tatticamente a variare quando entrava in possesso palla e Florenzi si accentrava per lasciare a Maicon tutta la fascia; 4) anche se Dzeko è ancora a quota un gol, l’attacco ha prodotto gol con 12 giocatori diversi in campionato (Salah e Pjanic 5 e Gervinho 5, Florenzi 2, Iago Falque, Maicon, Manolas, Digne, Totti, appunto Dzeko, Iturbe e De Rossi 1) più Torosidis (1) in Champions League. Una specie di assicurazione sulla vita, perché il bomber serve ma è sempre meglio non dipendere da un solo terminale di attacco; 5) la sconfitta della Juve contro il Sassuolo, la quarta di questo tormentato campionato bianconero, elimina praticamente dalla lotta scudetto la squadra che ne aveva conquistati quattro di fila.

E la sconfitta della Lazio a Bergamo, proprio nel finale, è stata vista dai tifosi giallorossi come una simpatica profezia; Poiché il mondo perfetto non esiste – ma una striscia di cinque vittorie consecutive si avvicina al concetto di beatitudine – la Roma ha subito il solito gol (la porta è rimasta imbattuta in una sola partita su 13, Frosinone-Roma 0-2 del 12 settembre) e si è giocato nel solito acquario: 6.000 paganti e curva Sud ancora quasi vuota. Vedremo se le parole del d.g. Mauro Baldissoni, dopo quelle del presidente Jim Pallotta, riusciranno a riportare il cuore del tifo giallorosso dentro lo stadio. Che dire dell’Udinese? Le scelte di Colantuono, con un ampio turnover anche in vista della gara contro il Sassuolo, erano già una piccola resa. La qualità in campo – con Di Natale, Bruno Fernandes e il diffidato Alì Adnan in panchina – non era certo elevata. Quello che l’allenatore non poteva immaginare è che la sua fascia sinistra si scoperchiasse subito al passaggio di Maicon. Ma quest’anno, in Friuli, si accontenteranno della salvezza e dello stadio nuovo.

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