Un miliardo in busta paga. Juve e Milan, ingaggi boom. E Bonucci aggancia Higuain

La Gazzetta dello Sport (C.Laudisa) – In quella ricca cinquina c’è tutto il dominio di Juventus e Milan nella classifica degli ingaggi in Serie A, a conclusione di un mercato che ha visto i due club protagonisti anche nelle spese per i trasferimenti. Un anno fa i 7,5 milioni netti di Gonzalo Higuain apparivano inarrivabili. Poi, strada facendo Paulo Dybala s’è meritato l’aumento dello stipendio a 7 milioni e in estate nei conti bianconeri si sono aggiunti anche i 6 milioni di Douglas Costa. Invece a casa-Milan il nuovo battistrada è Leonardo Bonucci: anche lui a quota 7,5 (con i premi può arrivare a 10), come il Pipita. A ruota, poi, Gigio Donnarumma con i suoi 6 milioni, frutto del rinnovo più rovente dell’estate.

I BILANCI – Nel complesso il boom di Juve (da 145 a 164) e Milan (da 80 a 117) è andato di pari passo con la crescita del Napoli (da 75 a 81) e del Torino (da 32 a 45). Ma è stato temperato dall’atteggiamento virtuoso di club come Inter (scesa da 120 a 82), Fiorentina (da 44 a 35), Genoa (da 30 a 26) e Bologna (da 34 a 29) che hanno abbassato il loro monte stipendi. Tra le big, invece, resta stabile la Roma. Tenendo conto di ciò, il tetto del miliardo (seppur di poco) stavolta è stato sfondato, con la cifra di 1013 milioni di euro relativamente alla parte fissa degli emolumenti al lordo. In questo calcolo sono inclusi anche gli ingaggi dei 20 allenatori di serie A (58 milioni in totale, proprio come un anno fa), ma non è possibile considerare l’effettiva entità dei bonus. È sempre più diffusa, infatti, la consuetudine di rendere cospicua la parte variabile del contratto. Un accorgimento utile per incentivare i calciatori a dare sempre il massimo, ma soprattutto per mettere in sicurezza i bilanci.

PROGRESSI – Il trend appare positivo, visto che in questa sessione si è raggiunta la quota del miliardo anche nei costi per i trasferimenti. Sarebbe stata consequenziale una forte impennata anche negli stipendi, eppure la crescita è stata contenuta. Basti pensare che il nostro campionato nell’ultimo decennio ha raggiunto il top nella stagione 2011-12 con 1 miliardo e 100 milioni e nella successiva aveva toccato quota 1 miliardo e 39,5 milioni. A seguire c’era stato un graduale calo: 912 milioni nella stagione 2013-14, con il punto più basso nel torneo 2014-15 con 849 milioni. Quindi due estati fa l’inizio della risalita con 882 milioni. In definitiva le oscillazioni sono relative, ma ugualmente emblematiche. La sensazione è che le società stiano provando a razionalizzare gli investimenti, prendendo atto anche del fisiologico cambiamento di determinate gerarchie. L’ascesa della Juventus è sotto gli occhi di tutti. Le vittorie in serie del club di Andrea Agnelli hanno determinato un aumento del giro d’affari a cui le rivali faticano a star dietro. In particolare l’Inter e la Roma devono fare i conti con i paletti del Fair-play finanziario: un lacciuolo che impone loro dei sacrifici per molti versi indigesti e che animano il malcontento per questo istituto dell’Uefa ormai anacronistico. Fa corsa a sé evidentemente il Milan che attende il verdetto di ottobre sulla sua proposta di voluntary agreement agli organi di controllo continentali. Nel frattempo l’a.d. rossonero Marco Fassone ha messo tanta carne a cuocere anche alla voce stipendi, con l’obiettivo dichiarato di approdare in Champions e trovare le coperture finanziarie per gli ingenti investimenti estivi. Prospettive In questo elenco hanno una posizione defilata sia il croato Perisic che il brasiliano Alex Sandro: entrambi avrebbero potuto cambiar maglia, considerando le offerte arrivare rispettivamente dal Manchester United e dal Chelsea. Eppure i loro due club hanno avuto la forza per trattenerli e in queste settimane stanno portando avanti le trattative per un cospicuo rinnovo. L’ala interista parte da uno stipendio di circa 3 milioni, ma è già chiaro che arriverà a quota 5 e con i bonus potrà andare anche oltre. Allo stesso modo i bianconeri stanno parlando con il mancino brasiliano che ora guadagna 2,8 milioni di euro ed è fatale che il nuovo stipendio sarà almeno intorno ai 5 milioni. Insomma all’orizzonte ci sono aumenti consistenti, come quello atteso dall’esterno del Napoli Ghoulam. È il felice esito di questa trattativa rappresenta l’atto finale di una campagna acquisti speciale in casa azzurra. Infatti De Laurentiis ha appena accontentato Mertens e lo scugnizzo Insigne con contratti importanti che li legano in maniera forte al patto per lo scudetto.

MORALE – Le dinamiche salariali sono figlie dei risultati e del successo dei professionisti che vanno in campo. Anche per questo motivo le cronache invernali sono ricche di aggiornamenti sul fronte degli stipendi. Nell’anno in cui un po’ tutti sembrano d’accordo ad accorciare i tempi del calciomercato, bisogna fare i conti con questa realtà. Chi non si sposterà fatalmente chiederà un aumento e i dirigenti dovranno essere bravi ad evitare pericolose distrazioni. I professionisti vanno incentivati, anche coccolati. Attenzione, però, a viziarli. Il pericolo è sempre dietro l’angolo.

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