Tutto anti-Roma. Pioli in Norvegia con le riserve

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La Repubblica (Cardone-Ercole) – Altro che Søderlund, Pioli pensa a Salah. Il tecnico lo aveva annunciato: «Con tutto il rispetto per l’Europa League, stavolta farò prima la formazione per domenica e poi quella per il Rosenborg». Sarà turnover totale a Trondheim: nel classico 4-2-3-1 toccherà a Berisha difendere la porta. Davanti a lui Konko e Radu terzini, Hoedt e Gentiletti centrali difensivi. L’argentino giocherà entrambe le gare, ma solo per mancanza di uomini: con De Vrij infortunato, Mauricio squalificato e il giovane Prce fuori dalla lista Uefa, l’unica alternativa è il 19enne Mattia della Primavera. A centrocampo Cataldi e Mauri (proprio come nella gara di andata dopo l’espulsione di Mauricio), in vantaggio su Onazi. Davanti a loro le giovanissime ali Oikonomidis e Kishna, con Morrison trequartista. Per il talentuoso inglese sarà il debutto assoluto dal primo minuto con la maglia biancoceleste: nonostante sia una “Lazio B”, l’occasione è di quelle da cogliere al volo per tentare di far ricredere Pioli sul suo conto. In attacco Filip Djordjevic.

E il turnover toccherà pure la panchina: infatti Marchetti, Biglia, Candreva, Felipe Anderson e Klose, sicuri titolari nel derby, dovrebbero restare addirittura a Roma (evitando così il viaggio in Norvegia), insieme agli squalificati Mauricio e Milinkovic. Le riserve a Trondheim saranno Guerrieri, Basta, Mattia, Murgia, Onazi (o Mauri), Matri e Keita. Chi si allenerà sicuramente a Formello è Parolo, che ieri è tornato a lavorare seppur in modo differenziato. Con il suo rientro variano le possibilità anche per la formazione più importante, quella di domenica, e si apre un ballottaggio Radu-Milinkovic, l’unico dubbio dell’undici anti-Roma. Che vedrà Marchetti in porta, Basta, Mauricio, Gentiletti e Lulic dietro, Parolo e Biglia in mediana, Candreva, Milinkovic e Felipe Anderson alle spalle di Klose. L’alternativa è l’inserimento di Radu al posto del giovane serbo, l’avanzamento di Lulic a centrocampo e il conseguente passaggio al 4-3-3. Soluzione più logica, considerate anche le difficoltà riscontrate dal bosniaco prima con l’atalantino D’Alessandro, poi con il rossonero Cerci. Entrambi buoni giocatori, ma Salah, insomma, è tutta un’altra cosa.

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