Corriere dello Sport (R. Maida) – Un’ora e mezzo di freccia giallorossa e poi tutti a riposare. Ce n’era bisogno, con un impegno dietro all’altro, tanto è vero che De Rossi aveva varato la trasferta low stress da un giorno: partenza in mattinata con un volo charter, scelta determinata dai problemi di traffico sulla linea ferroviaria della domenica mattina, e ritorno appunto in treno subito dopo la partita. Cotta e mangiata, in stile Luis Enrique. Da oggi, con l’allenamento di scarico a Trigoria, la Roma dovrà già mettere la testa sul Brighton, senza pensare di partecipare a una gita premio: il 4-0 maturato all’Olimpico è molto rassicurante ma di allenatori come De Zerbi non è il caso di fidarsi.

E poi i gabbiani inglesi ieri hanno vinto una partita molto importante in campionato, 1-0 contro il Nottingham Forest, rilanciandosi in termini di classifica e di umore, nonostante un turnover molto ampio: sette titolari diversi rispetto all’Olimpico. De Rossi invece a Firenze ha toccato solo tre pezzi del puzzle, almeno nello scacchiere iniziale. Ha potuto farlo grazie alle sostituzioni effettuate giovedì nel secondo tempo (Dybala in primis). Ma è evidente che qualche cambio di formazione servirà, perché la rosa è ampia e va sfruttata anche in termini di freschezza. Ad esempio l’esclusione di Pellegrini, che a Firenze è andato in panchina perché non era al meglio, è stata pensata anche in funzione del Brighton.

Idem Celik, che aveva speso tantissimo nel giovedì di coppa: dopo la lunga inattività non era in condizioni di giocare un’altra partita a mille all’ora a 72 ore di distanza. Entrambi però torneranno titolari a Brighton, probabilmente insieme a Spinazzola che nel match d’andata è stato un fattore molto prezioso per la vittoria. De Rossi valuterà le condizioni dei calciatori e poi deciderà, tenendo anche conto della partita successiva contro il Sassuolo che potrebbe essere altrettanto impegnativa. Se non di più.