Totti va ancora a segno. Anche fuori dal campo

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Migliaia di tweet, di post su Facebook, centinaia di messaggi, agenzie, prime pagine di mezza Europa, un’intera città ai suoi piedi, un Paese che se lo coccola come mai prima. Ma, prima di tutto, una cena tra amici, a base di acqua, un secondo, un contorno, una Coca Cola, nel solito ristorante a due passi dallo stadio. Nel modo in cui Francesco Totti ha scelto di festeggiare la doppietta al Torino c’è tutto Francesco Totti.

GRAZIE CAPITANO – Accolto da una tovaglia improvvisata lenzuolo su cui gli amici del ristorante «Da Dante» avevano scritto «Roma-Torino 3-2, grazie capitano», Francesco si è emozionato, ha posato per le foto, l’ha firmata, e adesso è lì, nel ristorante, a fare bella mostra di sé e persino Gigi Proietti, ieri, ci si è fatto una foto accanto. Da un attore a un altro, visto che anche Carlo Verdone, insieme ad Antonello Venditti, ha voluto celebrarlo con un video: «Il capitano è uno solo ed è Francesco Totti». I due erano a casa del cantante, baci, abbracci, selfie e brindisi, come d’altronde anche a Firenze, nel ristorante di Luciano Spalletti dedicato al calcio, che su Instagram ha voluto omaggiare Totti con una sua foto e questa scritta: «Quando ero piccolo e annavo a giocà a pallone con ragazzi che non conoscevo e stavano a fa’ le squadre se finiva sempre con “palla o regazzino?”. Poi dopo 2 minuti di gioco ed un paio di tunnel tutti: “Rifamo le squadre, rifamo le squadre il regazzino è troppo forte!”.

LACRIME PER L’OTTAVO RE – Il regazzino oggi è uomo, anche se la voglia di giocare a pallone è sempre la stessa, pure adesso che, per l’ennesima volta, è finito sulle prime pagine di mezza Europa. E come lui anche Carlo Zampa, l’ex speaker dell’Olimpico ora telecronista, che al secondo gol è scoppiato a piangere in diretta. E Francesco, in zona mista, se l’è abbracciato, come si è abbracciato Alessio, il ragazzo inquadrato mercoledì in lacrime. Da lì, da quella che da quasi 25 anni è casa sua, è partita la favola di Totti, celebrato anche ieri così, in ordine sparso: la Uefa lo ha definito «l’ottavo re di Roma», As «l’imperatore», Marca «uno che ancora una volta ha deciso la partita», So Foot «una leggenda davanti a cui scendono le lacrime», la Bild «una leggenda che fa due gol in tre minuti».

ASPETTANDO ROGER – Tornando in Italia, di Totti si sono occupati più o meno tutti, chi per affetto sincero chi perché in cerca di un po’ di notorietà. E allora ecco chi ha lavorato con lui (Rosella Sensi: «Pallotta spero capisca che la sua carriera non può finire così» e Zeman: «Non è normale che giochi solo 7’»), chi lo ha affrontato da avversario (Zanetti: «Merita un finale felice») e chi ci ha giocato insieme (Cafu: «Solo lui può decidere quando smettere»). C’è, persino, un tweet di Balotelli: «Due palloni due gol, semplicemente fantastico» e se lo dice lui, con cui furono scintille in una finale di Coppa Italia di sei anni fa, allora davvero Totti ha conquistato tutti. Basterà a convincere Pallotta? A chi in queste ore lo ha incontrato, il capitano ha ribadito: «Non dipende da me». Non può far altro che aspettare, ma intanto c’è chi aspetta lui: il 9 maggio appuntamento con Federer, un altro eroe il cui talento riesce a battere il tempo.

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