Totti lascia la Roma «matrigna», mai più con Pallotta e Baldini

Il 26 maggio scorso, nell’ultima partita di De Rossi in giallorosso, anche l’ultima apparizione di Totti come dirigente. Da lì in poi una discesa verso l’addio che sarà sancito domani alle 14 nel Salone d’onore al Coni. Non è bastato il lavoro diplomatico di Guido Fienga (nuovo CEO giallorosso) che ha provato a far cambiare idea a Totti, la frattura col resto della dirigenza era troppo profonda. L’intervista rilasciata dal presidente James Pallotta alla radio ufficiale ha sortito l’effetto contrario, l’ex capitano si è sentito preso in giro, descritto come un talent scout e non come un vero dirigente. Anche l’offerta della carica di d.t. è stata vista come una scatola vuota, arrivata quando le decisioni sul nuovo d.s. e sul nuovo allenatore erano già state prese senza ascoltare le sue indicazioni (avrebbe voluto l’amico Rino Gattuso). Data e luogo scelti per l’addio sono simbolici, il 17 giugno 2001 è stato il giorno del terzo ed ultimo scudetto della Roma e l’intenzione era quella di fare la conferenza stampa allo Stadio Olimpico con i tifosi, ma per ragioni di sicurezza si è scelto il Salone d’onore del Coni. Totti sarà testimonial per l’Italia dell’edizione itinerante di Euro 2020 con partenza inaugurale proprio dall’Olimpico. Probabile un approdo tra gli opinionisti di Sky nel suo futuro, ma fin quando ci saranno James Pallotta e Franco Baldini consigliere, Totti – così come De Rossi – non rientrerà più alla Roma. Lo scrive il Corriere della Sera.

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