La Gazzetta dello Sport (C. Zucchelli) –  Era il 20 luglio 1989 il primo giorno in cui un Totti, cioè Francesco, mise piede per la prima volta nella Roma. Non aveva neanche 13 anni eppure veniva considerato già uno dei maggiori talenti d’Italia. La storia ha detto che quelle voci erano vere e ha detto pure che un Totti – prima Francesco e poi Cristian– a Trigoria c’è stato per ben 34 anni. Per la precisione: 12.304 giorni.

Tanti ne sono passati da quando Totti è diventato romanista a quando suo figlio Cristian ha lasciato il settore giovanile giallorosso per andare a giocare a Frosinone, in Primavera. Se il calcio sarà davvero il futuro del primogenito del Capitano e di Ilary Blasi, 18 anni a novembre, o se invece resterà un hobby lo diranno i prossimi mesi o anni. E chissà se magari sarà il futuro di Gabriele, figlio di Riccardo e nipote di Francesco, anche lui al Frosinone: ha 13 anni e un cognome che pesa, ma se ne parla un gran bene. In ogni caso sia suo padre sia suo zio mantengono un profilo basso e lo stesso accade per Cristian: nell’ultimo anno e mezzo la famiglia Totti è stata sui giornali un giorno sì e l’altro pure e adesso la volontà di tutti è quella di tenere i riflettori spenti, soprattutto per quanto riguarda Cristian e le sue sorelle, Chanel (16 anni) e Isabel (7).

A parlare, però, è stato Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone: “Conosco bene Francesco da anni e ha chiesto a me e al direttore Angelozzi di dare un’opportunità a suo figlio Cristian e siamo ben felici di farlo. Non ho ancora avuto l’opportunità di conoscere il ragazzo ma non mancherà l’occasione. Gli auguro il meglio a lui e a tutta la nostra squadra Primavera”. L’addio di Cristian alla maglia della Roma – di cui resta un grande tifoso – mette ancora un po’ di malinconia ai romanisti in questa estate così strana, arrivata dopo il ko di Budapest e senza grandi colpi di mercato. Perché è vero che Totti non gioca più da sei anni e il suo addio è stato ormai metabolizzato, al netto dell’enorme magone che viene ogni volta che si rivedono i suoi gol o le sue giocate, ma sapere che dal primo agosto a Trigoria non ci sia più neppure un suo erede mette, comunque, un po’ di tristezza.

E mette Francesco nelle condizioni di non passare più al Bernardini: anche senza entrare, quando andava a vedere Cristian comunque si faceva vedere dalle persone che hanno condiviso una vita con lui, adesso le occasioni saranno sempre meno. Magari, prima o poi, sarà lui a ritornare: i tempi non sembrano ancora maturi, ma prima o poi succederà. E quando accadrà Totti lo farà dalla porta principale. Come è giusto che sia.