Totti day. Il mondo lo celebra. La Roma: «Resta»

Corriere dello Sport (R.Maida) – Tutti per Totti, sì. Lo incensano, lo invitano, lo blandiscono ovunque. E’ al centro del mondo, è al centro del calcio. E’ stupefacente notare, ogni giorno di più, la meravigliosa contraddizione: il campione più radicato sul territorio che si ricordi è anche il personaggio più universale che esista. E così si sta muovendo anche la Roma. A cinque giorni dalla serata del sofferto addio, l’amministratore delegato Umberto Gandini ha emesso un segnale conciliante in prospettiva di un futuro comune: «Non sono nella testa di Francesco, quindi rispetto la sua autonomia decisionale. L’auspicio però è che resti con noi, visto che il contratto da dirigente parla chiaro» ha detto a margine della presentazione della partnership con l’agenzia fotografica Lapresse. In questo senso le possibilità sono concrete, dando per scontato l’addio di Spalletti: Totti non avrebbe mai lavorato con lui, ancorché con un incarico da “superiore”. Ma adesso lo scenario è diverso. E soprattutto in caso di sbarco di Di Francesco, Totti potrebbe accettare di vivere la Roma sotto un altro punto di vista. Andrebbe però definito il nuovo ruolo: Monchi gli ha proposto una posizione iniziale di affiancamento nell’ufficio della direzione sportiva, con compiti di introduzione dei nuovi acquisti, sul quale Totti sta riflettendo. Ma la prospettiva che più lo affascina è la supervisione dello staff tecnico, che gli consenta di non staccarsi completamente dall’atmosfera dello spogliatoio, del campo, dei ritiri.

CORI – Di sicuro bisogna avere pazienza prima di conoscere la verità. Perché tra tante voci che hanno espresso sentenze e opinioni, Totti non ha ancora parlato. Non giocherà più nella Roma, visto che gli è stato notificato senza margine di ulteriore trattativa, ma non ha mai annunciato l’addio al calcio che rimane ancora l’opzione più probabile eppure, come ha osservato ieri Karl-Heinz Rummenigge, «non si è ancora sentito dire da Totti che smette». Il nodo è proprio questo. Nell’«autonomia decisionale» di Totti rientra anche la possibilità di stracciare il contratto da dirigente firmato durante l’era Sensi per provare nuove emozioni da giocatore (quasi impossibile, significherebbe il primo distacco di sempre da Roma e dalla Roma) o altre strade dirigenziali. Magari in Federcalcio, dove il presidente Tavecchio si è detto disposto a «parlarne quando Francesco manifesterà i suoi desideri». Chiunque del resto sarebbe disposto a concedere a Totti un incarico. Persino la Fifa, dove il presidente Infantino gli potrebbe affidare una vetrina da ambasciatore del calcio.

ATTEGGIAMENTO – Per evitare di essere frainteso intanto Totti ha preferito non rispondere al “saluto” degli ultrà laziali, accompagnato da una lettera scritta ieri dai leader della Curva Nord che comunque ha apprezzato anche per l’ironia (aveva apprezzato meno lo striscione di undici anni fa che faceva del macabro sarcasmo sul suo infortunio premondiale). L’unico messaggio a cui ha dedicato un timido ringraziamento è stato quello di Diego Armando Maradona, che lo aveva definito il miglior giocatore mai visto. Totti ha messo il “like” su Facebook, fiero di un complimento così sincero e autorevole.

NORMALITÀ – Come procedono i preparativi per Roma- Genoa? In questa settimana così toccante, Totti si sta rilassando con la famiglia e con gli amici più cari aspettando la domenica del commiato, che sarà bellissimo e tristissimo allo stesso tempo. La Roma gli sta preparando il giusto tributo, con celebrazioni che cominceranno alla fine della partita contro il Genoa, quindi verso le 20, sperando che riempiano la serata del ritorno in Champions League. Da questo punto di vista però Spalletti, ieri a Firenze per il Memorial Galli, è stato chiaro: «Ci interessa solo battere il Genoa. Gestirò la partita nella maniera più normale possibile». Tradotto: Totti parte dalla panchina perché viene prima l’obiettivo di gruppo. «Io sono contento di esserci, domenica – ha continuato – poi non so cosa Francesco abbia in mente di fare. Lo dirà lui quando vorrà. Per quanto mi riguarda, c’è la possibilità che dia una mano ai compagni nella partita contro il Genoa».

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