Corriere della Sera – Totti, un ragazzino di 35 anni

Francesco Totti si è fatto da solo gli auguri per i suoi 35 anni con leggero anticipo. Li compie oggi e li ha festeggiati domenica, andando a vincere a Parma la prima partita della gestione Luis Enrique e scrivendo sul suo blog: «È stato un risultato importantissimo dal punto di vista del morale. Da questo incontro trarremo nuove certezze e la fiducia in noi stessi ne uscirà rafforzata. La prossima partita ci vedrà in campo contro l’Atalanta, che, senza la penalizzazione, sarebbe prima in classifica. Per questo dovremo affrontarli con grande rispetto ma allo stesso tempo sarà fondamentale cercare con convinzione il gol e i tre punti». Simili le parole affidate da Luis Enrique a Twitter: «Sono molto contento di potere dedicare la prima vittoria di questa stagione a tutti i tifosi romanisti. Adesso andiamo verso la seconda!!!».
In tanti si chiedono se tra Totti e Luis Enrique sia scattata la scintilla. Dopo la sostituzione contro lo Slovan Bratislava (entrò Okaka, l’Olimpico fischiò all’unisono, gli slovacchi rimontarono ed eliminarono la Roma dall’Europa League), Totti ha giocato 360 minuti su 360. E li ha giocati alla grande, infischiandosene della carta di identità che, da oggi, dirà 35.
I dati della partita di domenica sera (fonte: Panini Digital e ufficio stampa As Roma) fanno l’identikit di un giovane pieno di energie e voglia di fare. Di «hambre», fame, come chiede Luis Enrique a tutta la squadra. Totti è il giocatore che ha giocato più palloni: 97 (secondi De Rossi e José Angel 69); che ha fatto più passaggi utili: 74 (De Rossi 54); che ha tirato di più verso la porta: 6 (Osvaldo 4). Ed è il secondo per numero di giocate utili (19; De Rossi 26) e per numero di falli commessi (4). Questo dato è ancora più interessante se si va ad osservare chi ne ha commessi più di lui o come lui: 5 Borini e 4 Osvaldo. A dimostrazione che davvero i tre attaccanti sono stati i primi difensori della squadra, proprio come chiede Luis Enrique.
Oltre ai dati dei singoli giocatori sono particolarmente importanti quelli di squadra. La Roma è stata in campo molto più «corta» del Parma: 39 metri di distanza media tra il giocatore più arretrato e il più avanzato, sia nel primo che nel secondo tempo. Il Parma, invece, è stato «lungo» 49 metri nel primo tempo e addirittura 63,6 nel secondo. Naturalmente la Roma ha avuto più possesso palla (59%), finalizzandolo ma non ancora abbastanza in più tiri verso la porta: 16 contro 14.
P.s.: e in bocca al lupo anche al mental coach Tonin Llorente, il più simpatico del gruppo, che ieri si è rotto un dito e procurato parecchie ferite con un «volo» fuori strada in bicicletta.
Corriere della Sera – Luca Valdiserri

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