Tormentone Roma, Spalletti su Totti: «Giocherà a lungo»

conferenza spalletti

La Gazzetta Dello Sport (A.Pugliese) – Magari è tutta una strategia o l’argomento gli brucia ancora per come è stato vissuto la scorsa stagione. O invece non vuole ripartire da lì e allora meglio scaricare la colpa sui giornalisti, mettersi contro anche la volontà del club, basta che il tormentone non riprenda. Un pò come lo scoccare delle campane di Pinzolo, «che suonano 40 volte all’ora». Ecco, Spalletti non vuole 40 settimane a rincorrere l’ultima volata di Totti. E allora meglio sgombrare il campo da ogni equivoco, anche a brutto muso. «Totti lo volete far smettere voi, non io — rivolto ai giornalisti —. E secondo me questo non sarà neanche il suo ultimo anno».

«MI AVETE FATTO…» – Già, Totti. Ieri l’allenatore si è infuocato. Nonostante sia stata la società a ufficializzare in modo netto (con un comunicato) come questa sia di fatto la sua ultima stagione. Basta, la storia finisce qui. «Ma a me non interessa quel comunicato, né cosa dice Pallotta. Ognuno ha il suo pensiero e per me Totti deve continuare a giocare finché vorrà. È il campionato che deciderà se deve smettere o no. Voi (i giornalisti, n.d.i.) gli state preparando il ciondolino, il tour per i musei. Scrivete che sarà la sua ultima stagione, così lo distruggete psicologicamente». E quando gli fanno notare che è stato Sabatini a sottolineare come alcuni suoi comportamenti nei confronti di Totti fossero stati condizionati da un’acredine passata, il tecnico replica così: «Chiedete a Sabatini, io non ho scorie, guardo solo il campo. Mi avete fatto un culo così addossandomi la responsabilità di Totti quando invece siete voi che non lo volete far giocare. Io, a lui, non regalo e non tolgo niente. E anche quando ha fatto benissimo, nel mio terzo anno qui, poi non ha certo salvato la mia panchina…».

IL MERCATO – Pazienza, Spalletti si consolerà oggi con Juan Jesus, in arrivo dall’Inter. Due milioni per il prestito più otto per l’obbligo di riscatto, con i primi due milioni che verranno scalati dai soldi che l’Inter deve ancora alla Roma per Dodò. «Juan Jesus è un giocatore di prima qualità per quello che possiamo permetterci. Abbiamo bisogno almeno di due difensori, compreso un terzino diverso da Florenzi, per giocare a 4 e a 3. Nacho? Lo stiamo seguendo, ma senza fretta». A centrocampo è sempre Diawara il nome in pole: l’operazione però è da condurre con estrema cautela perché la Roma vuole evitare «incidenti» con il Bologna, visti gli ottimi rapporti tra i club. E poi la scoperta dei nuovi: «Alisson mi piace, con Szczesny proveremo ad avere due grandi portieri. Su Iturbe sono predisposto bene: ha corsa e disponibilità da dieci, sono curioso di capirne il pensiero. Paredes ha qualità, manca un pò di velocità. Mario Rui ha carattere e sacrificio. Seck lo sto conoscendo, Ricci ha fatto una buona impressione e Gerson ha doti importanti». E nuovi, forse, potrebbero essere anche Strootman e Dzeko: «Kevin è forte, ma dobbiamo dargli tempo per tornare al top. Dzeko è quello che ho aiutato più di tutti, ora guardo. Se ha voglia, per me è il titolare».

SFIDA ALLA JUVE – Poi il discorso va sulla Juve e Spalletti apre così: «Purtroppo non ci ho mai lavorato e non so cosa voglia dire», parlando delle dichiarazioni di Pjanic. «Di grandi squadre ho allenato solo la Roma. Posso dire che hanno fatto un grande colpo con Mire. Dovremo trovare delle alternative, ma l’obiettivo è battere la Juve. Anche se in una partita a poker loro hanno molte più fiches di noi». Chiusura su Baldini: «Mi piacerebbe vederlo rientrare, ma da quanto ne so è solo un amico del presidente…».

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