Tor di Valle, lo scoglio delle cubature

Il Messaggero – Si tratta sulle cubature dell’«ecomostro» di Tor di Valle, dove dovrebbe sorgere sì lo stadio della Roma ma soprattutto tre grattacieli. Ieri mattina ennesimo incontro tra il Campidoglio (sindaca Raggi, vice Bergamo, gli assessori Berdini e Frongia e il presidente dell’Aula De Vito) e la Roma con il dg Mauro Baldissoni e l’imprenditore Luca Parnasi. Nel corso del faccia a faccia, che è stato aggiornato ai primi giorni di gennaio, la sindaca ha chiesto di rivedere in parte il progetto. E cioè le cubature dell’operazione immobiliare. Lo scontro dunque è sulle torri, che da tre potrebbero diventare due o che oppure sarebbe destinate ad abbassarsi.

Il problema però è lo strumento per apportare queste modifiche. Il Comune è intenzionato a perseguire la cura dimagrante in conferenza dei servizi, senza riportare in giunta e poi in Aula la vecchia delibera approvata nel 2014 dall’amministrazione Marino. La posizione di Berdini è netta: devono saltare 600 mila metri cubi affinché non ci sia una variante al prg. Frongia: «Sullo stadio c’è un interesse convergente». Il problema, semmai, è il resto, cioè il grosso: le cubature dei grattacieli.

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