Tiago Pinto: “La mentalità vincente si costruisce in ogni partita. Juventus? Non voglio più parlare di arbitri”

Tiago Pinto, GM della Roma, ha parlato poco prima del match contro il Bodo/Glimt in Conference League. Queste le sue parole:

TIAGO PINTO A SKY SPORT

La Conference può dare l’abitudine alla vittoria…

Io credo che la mentalità vincente si costruisce ogni partita. Noi non dobbiamo pensare a maggio. Tutte le squadre vogliono giocare in Champions, ora non ci siamo e vogliamo vincere oggi. Pian piano vediamo dove arriviamo.

Mourinho dice che ha meno cambi…

Dal 1 di settembre voi cercate di creare un confronto tra me e Mourinho. Non avete riportato le parole dell’allenatore: quando si parla di mancanza di profondità della rosa si parla dell’età dei giocatori. Chiaro che se facciamo paragoni con Inter e Juventus, loro hanno un altro progetto. Ma questo non significa che non siamo allineati. Siamo una famiglia. Se facciamo un paragone con un’altra squadra che gioca in Champions, è chiaro che la squadra è diversa. fa parte del nostro progetto. E’ dal 1 settembre che c’è sempre la stessa domanda cercando un problema che non esiste.

Per correttezza lo solleva questo argomento anche senza domanda…

Mi deve dare un esempio. In privato: se fai la domanda in pubblico deve rispondere in pubblico. La prossima volta parliamo.

C’è nervosismo intorno agli arbitraggi…

Voglio rinforzare quello che il mister ha detto dopo la Juve e ieri. Siamo concentrati su quello che vogliamo migliorare come squadra. Tutte le persone hanno visto quello che è sotto gli occhi di tutti. Ma noi siamo concentrati a migliorare. Non voglio più parlare di arbitri.

Quali differenze ci sono tra un settore giovanile italiano come quello della Roma e quello del Benfica?

Mi piace questa domanda. E’ vero che io vengo da una realtà dove la scommessa è diversa. Qui c’è il talento ma dobbiamo trovare un modo giusto per creare le condizioni affinché i giovani possano giocare in A. Non è facile fare questo salto, c’è differenza a livello competitivo. In Italia è il momento di fare qualcosa per scommettere sui giovani. Ne abbiamo tanti, se vediamo l’Under 20 italiana. Qua a Roma è parte del nostro progetto. Ma dobbiamo avere una strategia nazionale.

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