Testa e cuore. Così si batte la Juventus

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Il paradosso è che adesso la Lazio potrebbe mettersi a studiare la Roma. In due partite stagionali i biancocelesti non solo non hanno mai battuto la Juventus, ma non sono mai neppure riusciti a segnarle un gol, mentre la Roma, pur priva del suo capocannoniere, Dzeko, è riuscita domenica a segnare tre reti, andando a segno con due centrocampisti – De Rossi e Nainggolan – e un attaccante, El Shaarawy, dominando la Juventus con il pressing, la rapidità e, come suggerito da Spalletti, «la testa».

IL CUORE DEL CAMPO – Detto che il gol del Faraone è un colpo quasi da biliardo, Inzaghi, che pure in tre confronti su quattro in questa stagione ha avuto la meglio su Spalletti, potrebbe prendere spunto proprio da quanto fatto dalla Roma. Il pressing sul difensore della Juventus che esce per impostare – Bonucci o Benatia – e Rüdiger messo quasi a uomo su Mandzukic (15 palloni persi) sono state scelte che hanno premiato, così come il grande lavoro a tuttocampo di Nainggolan e De Rossi. Detto che per il primo, nonostante le sirene inglesi, potrebbe arrivare presto l’adeguamento promesso un anno fa e che il secondo questa settimana entrerà nel vivo del rinnovo, nella Lazio Biglia e Milinkovic dovranno studiare il loro lavoro per mettere in difficoltà il centrocampo bianconero, orfano di un regista come Pjanic, squalificato.

CORSA E PRESSING – Se su Immobile, Felipe Anderson e Keita, sono riposte le speranze di far gol di Simone Inzaghi (nella Roma è stata decisiva la mossa di spostare Salah con la sua velocità al centro), la Lazio per mettere in difficoltà la forza fisica della Juventus, dovrà mettere in campo la corsa e il pressing che la Roma è riuscita a fare per quasi tutti i 90’. Metterla sul fisico contro la Juventus può essere sempre un azzardo e quindi il gran lavoro sulle fasce delle coppie Emerson-Rüdiger ed El Shaarawy-Perotti toccherà questa volta a Basta e Lulic. Basterà per portare a casa la Coppa Italia? Alla Roma, per battere 3-1 la Juve è servita la partita perfetta, dove il sacrificio di tutti è stato determinante. Sarà così anche per la Lazio? Domani la risposta.

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