VIDEO – Szczesny: “Quella contro il BATE la parata più importante che ha portato anche soldi nelle casse della società. In difesa parliamo tutti la stessa lingua e do anche indicazioni in italiano. Spalletti tiene molto alla disciplina”

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Wojciech Szczesny, portiere della Roma, ha ricevuto su Twitter 20 domande da 20 paesi diversi con l’hashtag #AskSzczesny. Il polacco ha risposto così. Queste le sue parole:

Dall’Egitto: Che consigli daresti ai bambini che vogliono diventare portieri?
Per chi desidera fare il portiere o sport il primo consiglio è di divertirsi. Dagli 8 ai 15 anni ci si diverte di più prima di diventare professionista, quindi godetevi lo sport.

Dal Nepal: Hai un modo particolare di esultare coi tuoi compagni, Come esulteresti ad un tuo gol?
Non ci ho mai pensato perché non mi ci vedo a segnare. Non esulterei per rispetto al portiere avversario. Penso a concentrarmi per non subirne.

Dalla Bosnia: Pjanic ti segna spesso su punizione?
Si molto spesso, è imbarazzante ma segna spesso su punizione e da fuori area. Non è il mio preferito da affrontare in allenamento, preferisco averlo nella mia squadra.

Dalla Norvegia: Com’è giocare con una Leggenda come Totti?
Prima di venire alla Roma ero un po’ agitato ma è una persona davvero piacevole. Qui tutti lo amano, è davvero un bravissimo ragazzo che sa giocare benissimo a calcio.

Dall’Indonesia: Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato?
Henry, è un giocatore incredibile. Uno dei migliori attaccanti di sempre se non il migliore. Sono contento di aver giocato con lui, anche se per poco, all’Arsenal. Lo ammiro molto anche come persona, è un esempio per i giovani calciatori.

Dalla Svezia: Cosa pensi in quei secondi quando vedi un tiro arrivare?
Non hai praticamente tempo, è istintivo e non pensi a quello che ti passa per la testa. Certo se vedi la palla che ti arriva dritta in faccia capisci che sei nei guai. Non hai tempo per pensare, fai le cose automaticamente.

Dalla Thailandia: Qual è l’attaccante più difficile da affrontare?
E’ molto difficile, mi piace molto Lewandowski e sono molto fortunato a giocarci insieme in Nazionale e non contro. E’ molto completo se parliamo di numeri 9 e Suarez uno dei migliori che abbia mai affrontato e mi ha segnato anche molti gol. Poi ci sono anche Ronaldo e Messi che non sono proprio numeri 9, sono di un altro pianeta quindi non li inserisco qui.

Dall’Inghilterra: Qual è stata la parata che ricordi meglio con la Roma?
Ce ne sono state tantissime. Forse quella contro il BATE, me la ricordo bene per l’importanza, ci ha concesso di passare agli ottavi e ha portato soldi nelle casse della società, che mi ringrazia. Non è stata la più difficile, ma la migliore per importanza.

Dal Brasile: Ti infastidisce che la gente pronunci il tuo nome male?
No, anche io adesso non lo pronuncio correttamente. Mi sono talmente abituato che non c’è problema.

Dall’Argentina: Chi è il giocatore più divertente in squadra?
Io.

Dall’Honduras: Da piccolo chi era il tuo idolo tra i portieri?
E’ difficile, direi che mi piacevano Schmeichel e Koepke, ma c’è differenza tra il preferito e l’idolo. L’idolo è uno da cui imparare, Seaman e Lehmann mi hanno aiutato molto per la mia carriera.

Dalla Spagna: Cosa saresti diventato se non fossi diventato calciatore?
Un senzatetto forse, non sono capace a fare nulla, solo giocare a calcio (ride, ndr).

Dalla Zimbabwe: Come comunichi coi difensori?
In campo parliamo tutti la stessa lingua. Do anche indicazioni in italiano. Durante la pausa parlo anche in inglese, a loro va bene. Kostas, Rüdiger, Florenzi, Digne parlano tutti bene l’inglese, non ci sono problemi.

Dall’Arabia Saudita: Com’è il morale della squadra dall’arrivo di Spalletti?
Vinciamo le partite e questo aiuta sempre e non vedi l’ora di giocare la successiva. Il morale è alto, Spalletti tiene molto alla disciplina, non ci fa divertire molto. Ora sta andando bene ma i risultati aiutano molto.

Dalla Colombia: Più facile parare un tiro a Messi o Ronaldo?
Non saprei, anche loro tirano male ma direi Messi perché ha segnato di più. E’ un giocatore fantastico come lo è Ronaldo.

Dall’Italia: Hai imparato qualche parole in dialetto romano?
Non saprei, ho imparato l’italiano. Probabilmente se dicessi qualcosa farei brutta figura.

Dalla Turchia: Sei felice alla Roma?
Moltissimo, oggi ci sono 20 gradi, il tempo è bellissimo. Mi hanno sempre trattato molto bene e fino ad ora è andato tutto bene.

Dal Kuwait: Qual è il miglior calciatore della storia?
Sono tentato dal dire Messi, è geniale ma ci sono altri tipi di giocatore come Zidane, Ronaldinho. Poi la vecchia generazione come Pelè e Maradona. Messi è il mio giocatore preferito quindi sceglierei lui.

Dall’Ecuador: Da chi prendi esempio?
Di solito i miei amici e dalla mia famiglia, non ho bisogno di modelli nel calcio perché sono generalmente motivato e spinto dalla voglia di vincere.

Dala Grecia: Chi è il tuo migliore amico nel calcio?
Wilshere dell’Arsenal. E’ sempre presente ad infastidirmi, ma è lui.

asroma.com

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