Il Fatto Quotidiano (P.Zanca) – Stanca degli “spifferi”, delle indiscrezioni e della base impicciona, Virginia Raggi ha deciso di chiudere il cassetto: quello che le ha detto l’avvocatura del Comune, stavolta, se lo tiene per sé. Un parere “secretato”, condiviso solo con i fedelissimi, tra cui il leader del Movimento Beppe Grillo, che ieri ha chiuso la sua trasferta romana. Prima di andarsene, come noto, il fondatore ha sganciato la bomba: non diciamo “no” allo stadio, ha detto in sostanza, ma a Tor di Valle non lo vogliamo fare. Che, tradotto, significa mandare all’aria l’intero progetto su cui il Campidoglio è impegnato dal 2014. Ecco, si sono domandati tutti: è il solito Beppe che non sa di cosa parla o c’è qualcosa di vero? La risposta, dicevamo, la conoscono in pochi: è custodita nel parere che l’avvocatura del Comune ha stilato nei giorni scorsi, su richiesta della stessa sindaca. Aveva chiesto, Virginia Raggi, se il Campidoglio fosse obbligato a dare seguito a quella delibera con cui tre anni fa la giunta Marino dichiarava l’interesse pubblico del progetto: oltre allo stadio, circa un milione di cubature extra che i costruttori si impegnavano a compensare con diverse opere di urbanizzazione.
La risposta conforta i Cinque Stelle sul punto che più li angosciava: Parnasi e Pallotta, costruttore e proprietario della Roma, non potranno fare causa al Campidoglio. Conferma l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo: “Per ora è stato dichiarato solo il pubblico interesse e loro hanno presentato un progetto di pre-fattibilità. Il titolo giuridico si deve ancora costituire perché è la conferenza decisoria che dà il via al vero investimento”: insomma, fino al via libera definitivo della Conferenza dei servizi (convocata per il 3 marzo) la Roma non ha in mano nulla di concreto. “Una causa ora – conclude Mazzillo – ha certamente le armi spuntate”. È proprio sulla base di quel parere che oggi i Cinque Stelle consegneranno alla controparte una sorta di “lettera di intenti”, un documento che dovrebbe servire ad annunciare l’intenzione di modificare la delibera, un modo per tenere aperta la trattativa dopo la sparata di Grillo. L’incontro tra la sindaca, Parnasi e Pallotta è previsto nel pomeriggio. Mentre fuori i tifosi la contesteranno, lei proverà a proporre ancora un progetto alternativo, con un’altra location e minori cubature: “Noi non ci inchiniamo al dio Cemento”, ha detto ieri Luigi Di Maio, a riprova del cambio di programma. Arrivati a questo punto, chissà se i proponenti hanno ancora voglia di sedersi al tavolo.