Stadio Olimpico senza barriere: conto alla rovescia

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – L’unica domanda in italia­no, l’unica risposta che, alla fine, strappa applausi davvero convinti alla platea. Alla Luiss, alla presentazione del bilancio di impatto, James Pallotta chiede di avere do­mande soltanto in inglese e non su Spalletti e Totti, uno studente (i giornalisti non era­no autorizzati) decide di rivol­gersi direttamente al direttore generale Baldissoni sulla rimo­zione delle barriere: «Così saremo di nuovo liberi. E forza Roma». Il direttore generale sorride e conferma che è questione di giorni, come anticipa­to dalla stampa ieri. Applausi alla Luiss, applausi per tutta la giornata nelle radio, applausi anche sui social, come da tradi­zione. Anche se questa volta ce ne sono un po’ di più, perché se tutto va come previsto il derby di ritorno di Coppa Italia sarà una partita diversa dalle altre.

RIMONTA – Facile capire per­ché: la Lazio è in vantaggio di due gol, la Roma deve recupe­rare per andare a giocarsi la finale, farlo avendo a disposizio­ne gli ultras, la parte più calda del tifo, avrebbe un altro valo­re. Almeno all’inizio, almeno per partire, come ha detto Spalletti, «quasi come se si fos­se uno a zero». Ci sono ancora delle cose da chiarire, molti tifosi ad esempio vorrebbero no­tizie in merito alle multe per i cambi posto, ma intanto la sen­sazione è che il dado sia stato tratto. Dopo un anno e mezzo, visto che l’ultima volta con la curva al completo era il settem­bre del 2015 e la Roma affron­tava il Barcellona: «Finalmente liberi» si leggeva ieri sera su Twitter e Facebook, anche se da parte dei gruppi organizzati non è arrivata nessuna reazio­ne, ufficiale oppure ufficiosa.

SEMPRE DERBY – Stessa cosa per quanto riguarda la Lazio, an­che se in pieno clima da strac­citadina parecchi romanisti hanno posto l’accento sul fatto che «i laziali usufruiranno di questa cosa, quando sono rien­trati in curva mettendo in mostra, ancora una volta, la loro incoerenza». I laziali, dal canto loro, hanno replicato dicendo che «la Roma si può inventare quello che vuole, ma il 26 mag­gio hanno perso lo stesso», e che a loro il ritorno dei tifosi avversari interessa fino a un certo punto.

LA STORIA – Se, come ha antici­pato Malagò, il Coni è stato preallertato e nei prossimi giorni ci sarà la rimozione, è probabile che la prevendita per la partita del 4 aprile subisca un’impennata. Anche perché domani mattina partirà la ven­dita libera. I prezzi (pieni in vendita libera, scontati per gli abbonati, che avranno ancora un giorno di tempo per eserci­tare la prelazione) non esatta­mente popolari, come all’an­data e come in tutto l’Olimpi­co: 30 euro la Sud, 40 i Distinti, 75 la Tevere, 40 la Tevere Fami­glia e 45 il Parterre, 75 la Mon­te Mario e 100, invece, la Mon­te Mario Top. Ai romanisti, quindi, sarà chiesto un sacrifi­cio ­economico, ma la sensa­zione è che vista l’importanza della partita e visto il probabile rientro degli ultras ci possa es­sere un effetto trainante non solo in curva, ma in tutto lo sta­dio. D’altronde, i tifosi e Spal­letti ci sperano, visto che in passato sia il tecnico sia i rap­presentanti della squadra, più o meno illustri, si erano esposti tanto in tal senso. E allora, an­che se manca ancora l’ufficiali­tà, il conto alla rovescia stavol­ta è davvero partito.

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