Stadio della Roma, indagato Frongia. Nuova tegola sulla Raggi

Non c’è pace per il Campidoglio a Cinquestelle. Nel giorno dell’interrogatorio di garanzia dell’ormai ex presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, arrestato due giorni fa per corruzione e traffico di influenze per le tangenti incassate dall’imprenditore Luca Parnasi e da altri tre costruttori, un nuovo terremoto giudiziario scuote la giunta pentastellata. Perché sul registro degli indagati c’è anche il nome dell’assessore allo Sport Daniele Frongia, ex vicesindaco, fedelissimo della prima cittadina Virginia Raggi, che in serata ha annunciato di avere rimesso le deleghe e di essersi autosospeso dal Movimento. L’accusa, pure per lui, è corruzione. E la contestazione è riferita, ancora una volta, all’affare “Tor di Valle” e a Luca Parnasi, già imputato per associazione a delinquere per il giro di mazzette legato alla realizzazione del Nuovo stadio della Roma. Il fascicolo su Frongia e quello su De Vito sono separati, anche se il nome dell’assessore allo Sport è emerso anche nell’ordinanza che ha portato in carcere il presidente del Consiglio comunale. Il filo conduttore che li lega è proprio Parnasi: entrambe le indagini sono state aperte dopo gli interrogatori dell’imprenditore. Per quanto riguarda l’assessore, il costruttore, lo scorso settembre, ha raccontato all’aggiunto Paolo Ielo e alle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli di avere chiesto al politico di segnalargli il nome di qualcuno da assumere in Ampersand, una delle società del costruttore, come responsabile delle relazioni istituzionali. Frongia avrebbe suggerito il nome di un’amica trentenne,una collaboratrice del Campidoglio. Ma la cosa non era andata in porto perché Parnasi era stato arrestato. Nello stesso interrogatorio, il costruttore aveva anchespecificato che il politico non aveva mai avanzato richieste, né aveva fatto pressioni. «Da informazioni assunte dalla Procuraemerge che la posizione del nostro assistito sarà definita a breveconuna richiesta di archiviazione»,commentano gli avvocati dell’assessore, Emiliano Fauslo e Alessandro Mancori. Lo riporta Il Messaggero.

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