Spalletti: “Tra me e Totti c’è stato un malinteso che è dispiaciuto ad entrambi. Se ci sarà un confronto, io sarò al fianco di Francesco ma senza disturbare nulla. Se rimango alla Roma voglio avere la possibilità di competere per lo scudetto”

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Luciano Spalletti, mister della Roma, è stato intervistato da Radio Uno e ha parlato a tutto tondo della sua avventura nella Capitale. Queste le sue parole:

Differenze tra prima e seconda esperienza?
Non ho trovato molte differenze rispetto alla prima esperienza. Mi aspettavo discorsi diversi, ma alla fine sono sempre gli stessi sull’ambiente. Si è diffusa l’idea che qui non si può lavorare, è un alibi ed è il nostro nemico numero uno. Qui ci sono tutte le qualità per lavorare bene. Dobbiamo avere la responsabilità di sfruttare questo grande privilegio ed imporre il nostro stile, ‘ruzzando’. Non abbiamo ancora solidità mentale, che è la differenza tra un vincitore ed un ipotetico vincitore“.

Che soluzione si augura per Totti?
Francesco è sicuramente uno dei calciatori più importanti che ho. Purtroppo devo fare anche delle scelte difficili da allenatore della Roma. Come prima cosa devo dimostrare di gestire il gruppo in maniera corretta. Prima era infortunato, ora però è un periodo che si allena bene. Dispiace per il malinteso che c’è stato ma è tutto ok. Adesso lui deve parlare con il presidente, io non voglio interferire con colui che è la storia della Roma. Spero che Francesco chiede quello che gli suggerisce il suo cuore. Se poi ci sarà un confronto io sarò sempre al suo fianco. Io però ho un ruolo e devo rispettare la squadra. Vorrei ci fossero più giocatori come lui”.

El Shaarawy si sta rilanciando molto bene alla Roma. È indispensabile per questa squadra?
Se si pensa agli indispensabili non si va avanti. Lui è un talento, tecnica e estro abinati alla velocità può vincerti le partite anche da solo. È anche un bravissimo ragazzo, molto semplice nonostante il look (ride). Serve che cresca per mentalità e carattere che sono importanti per questo livello di calcio”.

Come ha fato a risollevare questa squadra?
Se ho una scorciatoia per ottenere risultati da una squadra è quella psicologica. Se vai a dire ai giocatori che non hanno condizione fisica significa dirgli che per un mese possono perdere. Invece ai calciatori va detto che con un pallone e un campo da calcio si possono fare tante cose. Ovviamente non devi dirgli bugie, perché se ne accorgono subito. Se si è squadra è così. Poi noi ci siamo rimpossessati delle qualità che questi ragazzi avevano ma non ricordavano”.

Cosa si auspica per Sabatini?
Io devo prima convincere la società che ho le capacità per continuare alla guida della Roma. Se alla fine il risultato sarà positivo, inteso come crescita di squadra e di gruppo e non solo a livello di punti, allora sarò confermato. Da parte mia ci sarà la volontà di continuare con quelli che hanno lavorato con me, quindi anche con Sabatini, che è il più bravo a fare il suo lavoro”.

L’anno prossimo potete lottare per lo scudetto?
Se io rimango voglio lottare per lo scudetto. Secondo sono già arrivato diverse volte. Voglio essere fra chi compete al titolo, ovviamente contro le vittorie consecutive della Juventus non puoi farci nulla”.

Spalletti è stato ospite anche di Roma Radio a cui ha concesso la sua prima intervista da quando è arrivato nella Capitale. Queste le sue parole:

Come è andata a Empoli?
A Empoli c’è stata una risposta importante. Abbiamo fatto vedere che ci sono lupi in campo, ma anche quelli che stanno in panchina. Il nostro obiettivo è far crescere i giocatori che abbiamo per farli diventare dei leader. A Empoli siamo stati quasi perfetti, abbiamo tenuto il gioco, sofferto, ci siamo abbassati e poi attaccato”.

Come si trova con la società?
Sono molto soddisfatto. Sono dei professionisti veri. Ci sono anche delle situazioni in cui capita sbagliare ma è normale”.

Un suo pensiero intimo su Roma?
Quando le componenti sono così profonde, è chiaro che ti rimane dentro qualcosa. Io qui ho molti fattori importanti. Questo vale per me ma anche per la mia famiglia. Tornare dove hai vissuto da bambino è sempre emozionante. Mio figlio, che sta studiando in America, segue di continua la Roma”.

Venerdì tutti allo stadio?
Se non andiamo venerdì può nascere qualche dubbio sul fatto che ci sia qualcosa di più importante della Roma. Noi dobbiamo pensare che la Roma è importante come la famiglia, le altre cose vengono dopo. Quelli che parlano di questo amore romanista, poi lo devono dimostrare. Sabato c’erano tutti i miei parenti, è stato bello stare con loro ma è altrettanto bello venire qui e allenarsi con la Roma”.

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