Spalletti: «Roma, stavolta sono soddisfatto»

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Corriere dello Sport (R.Maida) – Meglio non esagerare con i trionfalismi visto che il Palermo è una squadra in chiara difficoltà. Ma la Roma ha vinto una di quelle partite che piacciono agli allenatori azzannandola con furbizia e senza strafare, concedendo poco in difesa e mandando in gol tutte e tre le punte. Con 23 gol in 9 giornate, ha cominciato il campionato con il secondo migliore attacco della sua storia, inferiore solo al 1960/61, proprio nella notte in cui venivano celebrate dodici vecchie glorie all’ingresso nella Hall of Fame. Dopo l’incomprensibile black-out contro l’Austria Vienna in Europa League, Luciano Spalletti può perdonare i suoi giocatori. Soprattutto perché hanno fatto il loro dovere in una condizione psicologica complicata e in formazione improvvisata, con Emerson terzino destro e Nainggolan acciaccato. «Io guardo al collettivo, perciò sono soddisfatto di questa bella vittoria – spiega l’allenatore -. Sul piano del gioco mi è piaciuto il secondo tempo. Il primo meno, perché eravamo troppo lenti, anche se non rischiavamo molto in difesa. Il problema è che ogni tanto vedo troppa tensione in campo e i ragazzi la soffrono. Se si sbaglia un passaggio si può rimediare. Non eravamo tranquilli in un ambiente che non ci aiuta, nelle fasi difficili. Però nel complesso abbiamo fatto bene. E se hanno segnato tutti e tre gli attaccanti significa che abbiamo attaccato di squadra».

LA SFIDA – Adesso la classifica sembra bellissima: l’imbattibile Juventus è avanti di soli due punti. «Abbiamo guadagnato sulla vetta ma è presto per fare i conti – avvisa Spallettile squadre devono ancora trovare la quadratura, prendere il passo del campionato. Noi però dobbiamo salire sul momento che stiamo attraversando, riconoscendo che per la Roma la vittoria del Milan è un buonissimo risultato. Però attenzione: il Milan stesso può giocarsi le sue carte in questo campionato. Ha un bravo allenatore e una buona rosa».

SU E GIU’ – Promuove Emerson, che ha giocato con personalità fuori ruolo: «E’ un ottimo calciatore e ancora non l’abbiamo apprezzato in tutto il suo valore. Quando andrà via dalla Roma lo dimostrerà… Torno al discorso dell’ambiente: non è semplice per alcuni giocare all’Olimpico». Sul tema si innervosisce: in sala stampa sbatte la testa contro il tavolo (letteralmente) quando gli viene chiesto un chiarimento su questa frase, che potrebbe essere applicata anche agli affanni di Juan Jesus: «Abbiamo segnato 4 gol e mi chiedete di Juan Jesus? Incredibile. Comunque è uscito per un fastidio a un polpaccio». Da applausi invece El Shaarawy, che stimola a crescere ancora: «Ha dovuto subire qualche esclusione ma non si è depresso e ha continuato ad allenarsi con grande impegno. In una grande squadra avere giocatori che si fanno trovare sempre pronti è fondamentale. Stephan ha qualità e velocità ma deve migliorare sui contrasti, recuperare più palloni».

EXPLOIT – L’Olimpico ha scoperto un grande Paredes, che di palloni ne ha recuperati addirittura 8: «Ha fatto una buona partita in mezzo, come De Rossi. Ma Leo è uno del gruppo dei titolari e ci ha sempre dato una mano. E’ vero, ho detto che è più forte di Pjanic ma a Torino, quando Mire è venuto a salutarci, ho faticato a ripeterlo…». Su Sky, Paredes lo ascolta in diretta e così Spalletti lo saluta affettuosamente: «Bravo Leo».

PROSPETTIVE – Il calendario può spingere la Roma, prima dello scontro diretto di dicembre contro la Juve, ma Spalletti frena: «Pensiamo alla prossima partita. Tra poche ore affronteremo il Sassuolo che è un grande avversario quindi dobbiamo restare concentrati». Il ricordo del flop europeo ancora brucia.

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