Spalletti: “Dopo l’uscita dall’Europa League era difficile reagire. Se arriviamo secondi non si è fallito, però zero titoli…” – VIDEO

Luciano Spalletti, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Roma-Sassuolo 3-1. Queste le sue parole:

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Ha detto che se non si vince è giusto che vada via lei e i giocatori migliori. E’ così?
Quelli che dicono di essere determinati per la Roma, i giocatori forti, se dopo 10 anni non si vince niente, bisogna cambiare anche quelli, bisogna pensare alla realtà. Da quando sono arrivato qui mi avete detto sempre le stesse cose. Se mi dite che bisogna vincere, io vi dico è vero, è quello il punto. Non cambia niente, se stasera si perdeva la partita cambia tutto quello che è il modo di vedere le cose, è cambiato 10 anni fa. Non capisco questa precisazione che lei mi ha fatto, me la vuole spiegare?

Volevo aver capito bene…
È un discorso normale, se tu continui a fare le stesse cose che hai sempre fatto, ottieni gli stessi risultati, se dopo 6-7 non vinci niente bisogna fare qualcosa di differente. Se continui a dire e fare le stesse cose e portare avanti le stesse guerre, quando arrivi in fondo realizzi le stesse cose. Ti piacciono? No (risponde il giornalista, ndr), allora bisogna cambiare qualcosa.

Sconfitta arrivare secondi?
Sono tutti punti di riferimento per Spalletti, per i giocatori e per la società della Roma, abbiamo bisogno di essere costantemente in Europa, più ci stiamo e meglio è, avevamo la possibilità di passare questo turno e non l’abbiamo fatto. È vero quello che lei dice tentando di farci dei complimenti, quando l’anno scorso abbiamo iniziato questo lavoro o questa possibilità di ricreare presupposti, il Napoli era un bel po’ davanti. Se dopo un anno di lavoro siamo insieme a loro è segno che abbiamo riguadagnato quel margine e che questi giocatori qui hanno fatto vedere delle qualità e di essere giocatori forti. C’era da riproporlo ora perché nella partita dell’altra sera secondo me hanno posto l’asticella alta, hanno fatto vedere di essere una squadra forte. E bisognava però riproporre le stesse giocate, la stessa intensità, cosa che era difficile. Abbiamo avuto delle difficoltà enormi nel primo tempo, era una roba impressionante, a bordocampo i tre attaccanti ti venivano a puntare e ribaltavano l’azione in sessanta metri e li fumavano, sotto 1-0 pensavo di aver fatto la cosa giusta nel mettere una squadra di corsa all’inizio. Ho scelto una squadra di corsa con Strootman, Nainggolan sperando che potessero ridare poi il loro contributo. Strootman è un gigante, ha fatto due partite di un livello impressionante, ma fino a ieri aveva il ginocchio un po’…, davanti ho messo corsa perché c’era da pressare, da tornare, Edin col Lione aveva finito la benzina e non c’è stato il tempo di riprendere fiato in questi due giorni, lui effettivamente può cambiare se la partita prende la piega sbagliata perché ha fisicità e qualità, soltanto con la velocità, quando le squadre si chiudono, a volte bisogna trovarsi la palla e bisogna che tu faccia qualcosa dal punto di vista fisico. Stasera c’era da fare la prestazione e stasera l’hanno fatta, hanno fatto rivedere di essere una squadra forte. era questa la cosa fondamentale. Il pubblico ha ripartecipato, nel finale di partita, intensità, ha fatto grandi cose, l’hanno chiusi tutti, potevano rifare anche gol e abbiamo messo le cose a posto. Ma se perdi la partita oggi? Invece di 1-2 partite diventa un periodo, e se diventa un periodo sei rinfognato in quella che è la Roma che poi ha questi sbalzi di risultati e di prestazioni. Per cui si va avanti e si vede dove saremo. A volte ci si fissa, c’è gente che ha già stappato se mi levo dai coglioni. Si parla sempre di rimanere. Parliamo della squadra, dei risultati. I dirigenti della Roma hanno scelto tutti allenatori buoni, gli allenatori che sono passati alla Roma, tutti di grandissima qualità, anche chi è rimasto poco tipo Montella, guardate che sta facendo, un grande allenatore. Non ci sono problemi, si va alla prossima.

Lei ha detto di essere stanco della stampa e dell’ambiente…
No questo lo ha detto lei.

Lei ha detto di essere stanco…
Stanco?

Si stanco…
Allora si vede che sono rintronato io

Lei è stanco di questa situazione, ma quindi come mai ha accettato di tornare alla Roma visto che già conosceva l’ambiente?
Per difendere la Roma dagli attacchi che gli si fanno. Mi dispiaceva vederla li. Io ho due figlioli tutti e due romanisti quindi… Eravamo finiti in cattive acque, in una normalità in cui la Roma non deve stare. Io tengo alla Roma e se me lo chiedono, si parla e si va avanti. Le posizioni le prendo, anche se a lei non stanno bene, lo si vede dalla sua faccia, dalle pieghe che ha in fronte.

Potrei dire lo stesso io…
Ora ha sorriso va un pochettino meglio. Io ho detto sempre cose di difesa, mai cose d’attacco. Io ho sempre difeso la Roma. Da questo momento io non rispondo più a questa domanda, potete scrivere quello che vi pare. Mi dicono che sono una bomba anti ecologica, ma non so cosa vuol dire, forse che puzzo? E’ vero, un po’ puzzo ma non me lo aveva mai detto nessuno, mi prendo anche questa, va bene. Ma se poi l’ordine dei giornalisti mi fa le note mi dica se è normale che uno dice in questa maniera. Si può dire così? Ora no se ne parla più. Chiunque mi chiede una cosa sul personale, io non rispondo più a queste cose. Se vedo che si continua non vengo più in conferenza stampa fino a fine anno, finché sto qui non vengo se continuano queste domane. Buonasera.

SPALLETTI A MEDIASET

Dopo l’uscita dall’Europa League era difficile reagire, ci mancava questo risultato e la partita ha detto che avevamo una squadra forte, dovevamo riproporre quella prestazione lì, se non avessimo fatto risultato tornavamo nell’anonimato, c’è stata una reazione da uomini, è la prima volta che siamo usciti vincitori in casa con loro.

Pallotta?
Qua è tutto chiaro, la Roma è una squadra forte e si doveva ritirare fuori le nostre qualità, però poi bisogna andare a fare risultati e vincere le partite per ottenere risultati importanti, dal mio punto di vista è tutto chiaro, poi la società deve fare una valutazione in base ai risultati. Visto quello che è successo, se oggi non si vinceva si era terzi… È una cosa che non ti lascia tranquillo, ma questo dubbio può essere stimolante per tutti, bisogna fare il nostro lavoro. Se arriviamo secondi non si è fallito, però zero titoli… Sì, dico la frase di Mourinho (ride, ndr).

Futuro?
Ci devono essere le carte in regola per tutti, quando ho sentito parlare della società ho sentito dire a tutti le stesse cose, qua ci sono le carte per vincere. Io ho una macchina, se si sbanda è difficile.

Le tue parole dei giorni scorsi?
Voi non sapete quello che esce, vi dico io quello che dovete valutare e avere un’idea più corretta di quello che succede altrimenti si legge soltanto qualche titolo, è il quotidiano quello che diventa fondamentale. O si parla di calcio o non parlerò più, qua si è passati all’offesa e non verrò più in conferenza stampa se si continua così.

Berardi?
Gli ho detto che è campione, ci gioco contro ed è un giocatore tignoso ma non deve assomigliare a me.

Pallotta?
Stasera si va a letto, sono una persona anziana! Si mangia due-tre volte al giorno, c’è domani, dopodomani…

SPALLETTI A SKY

Ho preferito far parlare il presidente visto che non viene spesso. Non è che non volevo parlare…

La Roma ha avuto la giusta reazione?
Non era facile avere una reazione del genere, hanno reagito da grandi calciatori, da professionisti veri. Nello spogliatoio dopo questa eliminazione ci eravamo detti che forse potevamo rialzarci e non aver più nulla in mano. Però quello che ci è rimasto è tutto, perché se la squadra reagisce bene poi fare delle vittorie che ti possono portare a rigiocare quelle competizioni. Non sarà il massimo ma è fondamentale che la squadra riproponesse un calcio di quella sera lì. L’asticella era alta però c’è il dovere di far rivedere quella prestazione.

Pallotta ha detto che il suo futuro dipende solo da lei. Oggi è cambiato qualcosa?
Ragazzi allora dipende da tutti, non dipende tutto da me. Facciamo le cose regolari. Quando poi si parla della Roma si parla allo stesso modo. La Roma deve vincere, tutti dicono che qua si può vincere. Oggi se non fai questa prestazione qui e non rimetti apposto le cose puoi rischiare tanto. Loro avevano velocità, i primi 30 minuti mi hanno impressionato. Contro di loro a Roma non avevi mai vinto. C’era da riprendere la partita perché eri sotto di un gol. Se perdi oggi la partita non si parla di episodi, ma di un periodo. Si sta sempre a parlare del mio contratto che non conta niente. Qui le cose passano velocemente. Questo può diventare da stimolo, lo devono pensare anche i giocatori: se loro non vincono si va fuori e bisogna lasciar posto a quelli giovani con potenzialità.

Perché il tuo contratto non conta niente? Quest’anno sei stato un grande riferimento…
Ho preso questo ruolo perché ora me ne fate una colpa in generale. Si parla sempre della mia discussione con il mondo giornalistico. Io ce l’ho con quelli che ho davanti da quando sono arrivato. Lo si percepisce anche dagli sguardi o dai messaggi. E’ una cosa differente da quello che vedete fuori. Io penso che poi sia differente difendere la Roma, perché si fa apparire un mondo diverso da quello che è. La Roma è una cosa differente, un giardino fiorito. L’ambiente diventa brutto a causa di quelli che lo vogliono fare diventare così. L’ambiente è bello. Io sono l’allenatore e ho un ruolo importante. Nella mia prima esperienza sono sempre arrivato secondo, poi quando ero 5-6 è successa una baraonda che non si sosteneva più. Avevo ancore 2 anni di contratto che ho lasciato perché era diventato tutto insostenibile. Le cose si fanno di volta in volta.

Cos’è successo veramente?
Non è successo niente. Se vuoi ti mando la rassegna stampa dall’inizio dell’anno. Perché poi a qualcosa bisogna rispondere. la Roma quest’anno ha lavorato in maniera corretta e seria. La Roma l’anno scorso ha fatto quello che ha fatto l’Inter quest’anno. Se vai a vedere sembrava che stessimo facendo il nulla. I giocatori stasera si sono fatti trovare pronti, è una reazione corretta. L’eliminazioni ti possono distruggere la testa. Devi riscegliere le formazioni e con Edin è tutto diverso. Se tu perdi oggi vuol dire che ho sbagliato la formazione. loro sono veloci, hanno le gambe giuste per metterti in difficoltà, hanno tradizione qui a Roma. Di Francesco ci teneva a fare bene, è un grande professionista. Sono stati bravi i calciatori a rimettere tutto apposto. Ci manca ancora la semifinale di ritorno nel derby, che sarà difficilissima. Ora la percentuale è 70 a 30.

Di Francesco si è offerto alla Roma?
L’ha detto lui, poi io l’ho letto soltanto sui giornali.

Perchè quest’anno sei così critico con la stampa?
Non sapete quello che succede qui, ci sono io al mio posto.

Strootman ti ha volutoi fare un assist dicendo che il secondo posto sarebbe una vittoria…
Kevin è stato un gigante stasera, sono sempre i giocatori che fanno i risultati.

Come mai la Roma non è passata con il Lione?
Abbiamo sbagliato il secondo tempo lì, abbassando un po’ il nostro livello di gioco. Un po’ di sfortuna c’è stata, loro li hanno fatto 2-3 tiri da fuori andati bene, noi abbiamo preso traverse, incocciato in grandi parate. Abbiamo fatto 25 tiri e due gol, produrre così tanto contro certe squadre che ti ripartono a mille all’ora non era facile. Dovevamo avere più fortuna.

SPALLETTI ALLA RAI

Il nostro Presidente viene in Italia due volte l’anno, è giusto che parli in televisione. In conferenza sarei andato comunque, non è vero che ero in silenzio stampa perché ce l’ho coi giornalisti. Pallotta è contento per il risultato e per la prova della Roma, era una gara pericolosa.

Come giudica la partita di stasera?
Abbiamo ottenuto una bella vittoria stasera. Purtroppo siamo usciti dall’Europa League, ma la qualità del gioco è stata la stessa. I miei giocatori non sono stanchi, ci tengo a ripeterlo. No, anche se quando si perde a posteriori è facile dire che avremmo cambiato. Abbiamo buttato via due-tre risultati fondamentali. Ci rimane ancora tutto però, perché la squadra ha dimostrato di essere forte.

La Roma lotta ancora per lo Scudetto?
Credo sia difficile, ma dobbiamo continuare a vincere. Siamo secondi, prima del Napoli, e questo dimostra la nostra crescita se ricordiamo dov’eravamo lo scorso anno.

SPALLETTI A ROMA TV

La partita?
Era pericolosissima. C’erano diversi fattori che ci ostacolavano, loro nel primo tempo hanno impressionato. Ribaltavano in un modo incredibile, avevo timore. Poi ci siamo alzati e abbiamo fatto una buona partita.

I 3 leggeri davanti scelti per mettere in difficoltà la difesa del Sassuolo?
No, era per fare corsa. Oltre a quello bisognava vedere quelli che avevano la possibilità di darti di nuovo qualcosa sotto quest’aspetto. Dzeko giovedì era stanco e non aveva avuto il tempo di recuperare. C’era da tenere il risultato vivo quando l’ho messo, loro sono stati bravi.

Pausa al momento giusto.
Abbiamo fatto 18 partite in 70 giorni. Non sono state diluite molto bene e per 3 mesi e mezzo ogni 3 giorni c’è stata una partita. E’ una cosa insopportabile.

Merito del Sassuolo l’inizio o scorie dell’Europa League?
Merito loro, andavano forte. Mi sono passati davanti che andavano velocissimi e arrivano in area in 3 o 4. Hanno un allenatore bravo, è stata una partita difficile. Prima vittoria in casa con il Sassuolo.

A Nainnggolan sta chiedendo qualcosa di diverso ultimamente?
Ora è tornato a centrocampo, gli ho chiesto di fare metri per recuperare palla e unire la squadra.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti